Genova. Il sorriso, ricordato dall’ex ministro alla Giustizia Paola Severino “che apriva la strada sempre verso la soluzione dei problemi, perché con lui si affrontavano e si risolvevano”; l’umiltà e la mitezza ma, sopratutto, il rispetto dell’altro, evocato dall’ex premier Giuseppe Conte che parla di “un tesoro che ognuno di noi porta nel cuore” che si uniscono al ricordo di una delle “menti giuridiche più lucide degli ultimi decenni”, come ha sottolineato l’avvocato Francesco Gianni. Lo studioso che ha sempre dato “grande attenzione ai nessi tra il diritto costituzionale, i principi e i valori della Costituzione e il diritto civile” come sottolineato dal docente ed ex ministro Renato Balduzzi.
Sono le tante sfaccettature di un grande personalità, quella di Guido Alpa, uno dei più illustri giuristi del nostro paese, emerse nell’incontro che si è svolto nella sede di Fondazione Carige, a Genova, ad un mese dalla scomparsa.
“Il ricordo di un giurista veramente trasversale – ha detto Alberto Maria Benedetti, ordinario di diritto civile – sottolineato dalla presenza di civilisti, comparatisti, pubblicisti, avvocati, perché questo era il senso della sua missione di scienziato del diritto, una missione trasversale all’insegna dei valori profondi nei quali credeva”.
Nel corso dell’incontro si sono alternate tante voci, che hanno offerto una chiave di lettura a 360 gradi di Guido Alpa testimoniando l’eredità lasciata dal professore nel campo del diritto e della formazione giuridica. “Questo è stato un tributo all’intelligenza e alla passione di un grande uomo di cultura – ha ricordato Giuseppe Conte – un grande giurista che ha portato la conoscenza della nostra pratica del diritto anche all’estero. Un giurista progressista, che ha sempre promosso i diritti fondamentali e il rispetto della dignità della persona”. Un lavoro portato avanti, ad esempio, nella riforma forense, portata avanti dall’ex ministro alla Giustizia, Paola Severino. “Era un’occasione bellissima quando avevo possibilità di incontrarlo – ricorda – perché da giuristi e da avvocati, quali siamo nel profondo dell’anima volevamo tutti e due connotare, con la riforma forense, un passo in avanti di apprezzamento per il lavoro che noi professionisti tutti svolgiamo e per il ruolo che i Consigli dell’Ordine e il Consiglio Nazionale Forense da lui così diretto in maniera pregnante, appassionata, potevano rappresentare”.
“È stato tra quelli che hanno sempre dato attenzione ai nessi tra i valori della Costituzione e il diritto civile – aggiunge l’ex Ministro Renato Balduzzi – e questo legame tra il piano costituzionale e il piano della vita di tutti i giorni, era l’insieme dei rapporti civili tra le persone”. Un insegnamento alle generazioni future portato avanti nella sua carriera universitaria. “«È stato uno dei più grandi giuristi italiani, un grande professore, un grande avvocato, ha avuto un ruolo attivo in tanti campi dell’economia – ha sottolineato il presidente di Fondazione Carige, Lorenzo Cuocolo – ma è stato, soprattutto, un grande insegnante, che ha formato generazioni di giovani. Era una persona che riusciva sempre a trovare una vena di ottimismo e poi aveva una mitezza, una dolcezza di carattere, che sicuramente ci aiutavano ad aver fiducia nel futuro».
“Un uomo del 900 e del 2000 – ha ricordato l’avvocato Francesco Gianni.- ma con principi e atteggiamenti che sono forse ancora del secolo precedente, dei quali ogni tanto serve ricordare la validità”.