Indignazione

Aggressione fascista a un sindacalista, la reazione di Genova: centinaia in piazza a Sestri Ponente fotogallery

Magni (Cgil): "Non ci faremo spaventare". Poi sui distinguo nella solidarietà da parte del centrodestra: "Potevano essere più eleganti"

Genova. Centinaia di persone tra cui molti sindacalisti, militanti di partiti di sinistra e centrosinistra, iscritti all’Anpi e altre associazioni, ma anche semplici cittadini, si sono riuniti questo pomeriggio in piazza Baracca a Sestri Ponente al presidio organizzato dalla Cgil come reazione a un’aggressione fascista, l’episodio che ha visto questa mattina, sempre a Sestri, un segretario della Fillea essere aggredito da due uomini che lo hanno preso a insulti e sputi facendo il saluto romano, gli hanno urlato “comunista di merda” e poi si sono avventati contro di lui.

Tra i presenti in piazza, oltre ai vertici dei sindacati e dei partiti, anche il procuratore aggiunto Francesco Pinto, l’ex segretario della Cgil Sergio Cofferati, e la candidata sindaca del centrosinistra alle comunali Silvia Salis.

“Non ci faremo spaventare – ha detto il segretario della Camera del Lavoro di Genova, Igor Magni – questa è un’aggressione con modalità come non se ne vedevano dagli anni Settanta, un’aggressione assolutamente di stampo fascista, mi pare difficile poter dire che non è un’aggressione squadrista e fascista del peggior tipo in assoluto”.

Il segretario della Fillea vittima dell’aggressione “stava andando in un cantiere a fare il suo lavoro – spiega Magni – c’erano i loghi sull’auto dei nostri referendum sul lavoro e la cittadinanza, se qualcuno pensa di intimidirci sui referendum dove chiediamo alle persone di esprimere un voto per se stessi e di provare a avere delle tutele diverse che avevano perse, deve sapere che non ci fanno paura“.

Rispetto alla solidarietà arrivata anche dalle forze politiche di centro destra, Magni rileva che “potevano essere molto più eleganti senza fare troppi distinguo soprattutto quando si ricoprono incarichi pubblici e quando si rappresentano i cittadini nella gestione della Regione o del Comune”. Il riferimento è, ad esempio, alle parole dell’assessore alla Sicurezza del Comune Sergio Gambino che ha parlato di “strabismo” nell’espressione della solidarietà e che ha criticato la sinistra per non avere espresso la stessa indignazione di fronte ad alcune scritte minacciose contro Giorgia Meloni.

E mentre la Cgil locale, già questa mattina, ha chiesto una riunione urgente del tavolo sulla sicurezza della prefettura, il sindacato nazionale, intanto, chiesto di essere ricevuto dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “Serve un intervento sul clima che si respira in queste ore”, ha detto ancora Igor Magni.

“E’ importante che siamo così tante e tanti – il commento di Silvia Salis, in piazza con gli altri manifestanti – questi gesti dicono che c’è un clima in questa città che non va bene, c’è un clima che permette un certo tipo di atteggiamenti, la risposta della piazza così forte vuole dire non solo ribadire lo spirito di Genova, lo spirito antifascista, lo spirito che va contro i valori che in questi anni abbiamo visto trionfare nel Paese, con la difficoltà addirittura a dirsi antifascisti, in un Paese che deve tutto alla resistenza, deve la sua libertà alla resistenza”.

Salis continua: “Vedo che c’è anche un rifiorire di slogan elettorali camuffati da slogan moderni che sono riconducibili a parole chiave della cultura fascista – ha affermato riferendosi a un post del candidato di Fdi Francesco Maresca – ora sinceramente credo che queste operazioni di comunicazione siano abbastanza grette, però contribuiscono sicuramente a un clima che non è positivo per quello che riguarda chiaramente il concetto di antifascismo, il concetto dei diritti e il concetto di libertà”.

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