Risposta

25 aprile, Piciocchi sul mancato invito di Salis: “Ma chi pensa di essere? Polemiche fuori luogo”

Il vicesindaco reggente e candidato del centrodestra: "A che titolo rivendicava di intervenire alla cerimonia con Mattarella? La smetta di fare la vittima"

piciocchi mattarella

Genova. Riguarda la campagna elettorale la polemica sul 25 aprile a Genova, quest’anno illuminata dai riflettori nazionali grazie alla visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Prevedibili i fischi all’indirizzo di Piciocchi e Bucci in piazza Matteotti dopo il tradizionale corteo, meno prevedibile lo scontro politico di queste ore sul mancato invito di Silvia Salis alla cerimonia del teatro Ivo Chiesa col capo dello Stato. Una circostanza che il centrosinistra ha bollato come “sgarbo istituzionale” se non addirittura mossa elettorale. E in tardo pomeriggio, dopo una replica a caldo dai toni contenuti, arriva il comunicato al vetriolo del candidato sindaco del centrodestra.

“In questa giornata in cui ricordiamo il sacrificio di tanti partigiani trovo veramente fuori luogo le polemiche scatenate da Pd su M5s, su chiaro mandato della candidata della sinistra – risponde Piciocchi -. Non si capisce a quale titolo la candidata rivendicasse il proprio diritto di intervenire alla commemorazione in teatro, riservata ai rappresentanti di istituzioni pubbliche, ai ragazzi delle scuole e a figure con riconosciuti meriti nel campo sociale e della cultura cittadina. Ciascuno ha il suo ruolo e non si può mancare di rispetto in questo modo alle istituzioni per manie di protagonismo, per narcisismo personale o per smodata ricerca di visibilità”.

Il Pd e gli alleati del campo progressista hanno sottolineato che Silvia Salis, oltre che candidata sindaca, è tuttora vicepresidente del Coni e commendatrice della Repubblica, motivi per cui non avrebbe dovuto essere esclusa. Ma Piciocchi rincara la dose: “Verrebbe da domandarsi: ma chi pensa di essere? Come si può solo lontanamente pensare di piegare le cerimonie istituzionali alle proprie esigenze personali?”.

Chi ambisce a compiti di grande responsabilità non può permettersi di perdere il controllo, arrivando al punto di offendere pubblicamente gli organizzatori di un importante evento che vede la presenza del Capo dello Stato. Osservo come nessuno degli altri candidati alla carica di sindaco di Genova abbia avanzato simili pretese. Chiedo alla candidata della sinistra di smettere una buona volta di fare la vittima e di accettare finalmente un confronto aperto con il sottoscritto per spiegare ai genovesi, oltre agli slogan a cui ormai ci ha abituati, quali proposte concrete abbia per la nostra città”, conclude Piciocchi.

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