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Skymetro, dalla Regione ok al trasferimento del Firpo: “Garantirebbe la stessa offerta formativa”

L'assessora Ferro risponde a Candia (Avs) in consiglio regionale. Giampedrone: "Ad oggi nessuna nuova istanza di valutazione ambientale"

No Skymetro, la protesta in difesa dell'istituto Firpo-Buonarroti

Genova. L’ipotesi di demolizione dell’istituto Firpo-Buonarroti con ricollocazione nelle ex officine ferroviarie di piazza Giusti “configura una soluzione che garantirebbe il mantenimento della medesima offerta formativa sul territorio“. Lo ha detto Simona Ferro, assessora regionale alla Scuola, rispondendo a un’interrogazione in consiglio regionale di Selena Candia, capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, sul progetto dello Skymetro in Valbisagno.

L’operazione, in un primo momento esclusa ufficialmente da Tursi, fa parte dell’ultima versione del progetto che il Comune ha inviato a Roma per ottenere il via libera del Consiglio superiore dei lavori pubblici eliminando l’interferenza del fabbricato. Nei piani del vicesindaco reggente e candidato sindaco Pietro Piciocchi, gli studenti non si sposterebbero da Marassi fino al completamento della nuova scuola. L’obiettivo è terminare l’intervento nel suo complesso, incluso l’arrivo della metropolitana sopraelevata a Molassana, nel giro di tre anni, pur con molte incognite ancora incombenti sulla disponibilità di finanziamenti.

Candia parla di “evidente preoccupazione generata dall’eventualità di una demolizione dell’istituto sito in via Canevari per gli studenti e loro famiglie, il corpo docenti e il personale che opera all’interno della scuola”. Il Firpo-Buonarroti ospita quasi 900 studenti suddivisi in 40 classi e quattro indirizzi di studio, con un bacino d’utenza che abbraccia la Valbisagno e diverse zone della città. Un trasloco integrale in zona San Fruttuoso, secondo la Regione, non sarebbe un problema perché rimarrebbe all’interno dello stesso distretto, che comprende anche il Levante cittadino.

Nel mirino della consigliera rossoverde anche la procedura di Via regionale sullo Skymetro. “Ad oggi non è pervenuta alcuna nuova istanza di valutazione ambientale”, ha risposto l’assessore alle Infrastrutture Giacomo Giampedrone. Il progetto, modificato prima con l’interruzione di linea e la nuova stazione a Sant’Agata, poi con la travagliata decisione di abbattere l’edificio scolastico, è ancora fermo alla seconda conferenza dei servizi. E appare difficile, data l’entità delle varianti, che tutte le carte non debbano tornare in Regione per le osservazioni di competenza. Un iter che influirebbe giocoforza sui tempi per la gara che il Comune vorrebbe aprire entro fine mandato, pur potendosi avvalere della proroga ministeriale (ancora non ufficiale) sul termine per l’aggiudicazione, da spostare a dicembre 2025.

“Lo Skymetro ha un fortissimo impatto, che continua ad aumentare a ogni variante progettuale – ribadisce Candia in una nota -. I piloni avranno un’altezza di oltre 9 metri, mentre la struttura complessiva arriverà a 14 metri, fino al quarto piano delle case. Il progetto è stato già bloccato più volte e non riusciamo a capire come la valutazione di impatto ambientale possa ritenersi ancora valida. Ci sono state modifiche sostanziali tra la prima e l’ultima versione, che prevede demolizione dell’istituto superiore Firpo-Buonarroti. Abbiamo ricevuto moltissime lamentele contro quest’opera. Il dissenso popolare contro lo Skymetro è evidente. Alle ultime elezioni regionali, la Bassa Val Bisagno ha cambiato colore politico, proprio perché le persone sono preoccupate per questo ecomostro. Con l’abbattimento del Firpo-Buonarroti, 900 studenti e tutto il personale scolastico si ritroveranno senza una struttura idonea ad ospitarli. Si corre il rischio di ripetere quanto successo con i bambini e le bambine di Borzoli, che sono stati trasferiti in corso Perrone per accorgersi, dopo mesi, che non sono neppure iniziati i lavori perché mancano i soldi. Nel caso di Borzoli, il cantiere è bloccato per la carenza di risorse, mentre lo Skymetro è semplicemente irrealizzabile”,.

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