Il tavolo

Mense scolastiche, nuovo incontro a Tursi con i sindacati: a breve la convocazione delle aziende

Assessore Mascia: “Segnalata gestione obtorto collo di ferie e permessi per compensare giornate di stop del servizio e i pasti realmente consegnati risultano tutt'altro che diminuiti rispetto a quelli programmati in appalto"

Generico marzo 2025

Genova.  Si è svolto questa mattina un nuovo incontro tra l’assessore al Lavoro del Comune di Genova Mario Mascia e le sigle sindacali della categoria di CGIL CISL e UIL sul problema delle giornate non retribuite dei lavoratori della ristorazione scolastica, in corrispondenza con le sospensioni del servizio mensa durante l’anno, motivato dalle aziende appaltanti con l’aumento dei costi del servizio.

Le società titolari dell’appalto della ristorazione scolastica, in effetti, dopo aver dichiarato di dover far fronte ad un aumento del costo del servizio rispetto all’appalto, anche in termini di  maggior costo del lavoro necessario all’esecuzione della commessa, hanno inviato alla Direzione area scuola del Comune un’istanza di riconoscimento dell’adeguamento dei corrispettivi a seguito del rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro, che ha efficacia dal 1 giugno 2024 al 31 dicembre 2027.

Si tratta di circa 1200 lavoratori, per i quali l’Amministrazione comunale e i sindacati sono all’opera per invertire quanto prima la spirale perversa per cui dall’asserita diminuzione dei pasti si passa alla riduzione delle giornate lavorative preventivate nella gara di appalto, e quindi alla mancata retribuzione dei lavoratori, che hanno l’unica alternativa di prendersi ferie e permessi per esaurire anzitempo il monte ore a disposizione.

“Il Comune deve fare senz’altro la sua parte- dichiara l’assessore Mascia– anche avviando una istruttoria per la verifica delle condizioni che hanno determinato la variazione del costo del servizio indicata dalle aziende appaltanti e l’eventuale conseguente attivazione della revisione dei prezzi nella misura dell’80% in relazione alle prestazioni da eseguire, così come prevista dall’art. 3 del Capitolato. Ma non ci limitiamo a questo: vogliamo che si ponga fine alla gestione obtorto collo di ferie e permessi che ci è stata segnalata e che venga effettivamente garantita una congrua ciclicità scolastica del servizio al netto delle sospensioni per elezioni e festività. La volta scorsa avevo chiesto ai nostri uffici comunali una verifica del numero dei pasti realmente consegnati, e oggi abbiamo evidenziato non una diminuzione rispetto a quelli programmati, ma anzi un numero maggiori di pasti per tutti i lotti dell’appalto di ristorazione scolastica. Ciò significa che la produttività di questi lavoratori è superiore a quella prevista ed è quindi doveroso assicurare loro la retribuzione anche per le giornate in cui i pasti non vengono erogati, per sospensione del servizio dovuta ad elezioni festività. Certo è che non possono ricadere sui lavoratori le ammortizzazioni economiche dell’aumento dei costi del servizio che comunque rientrano nella gestione del rischio d’impresa. La forza lavoro in questo comparto annovera per lo più donne, chiamate ad assolvere un ruolo delicato che riguarda i pasti degli alunni genovesi. Vogliamo preservare il loro lavoro, la loro professionalità e quindi la qualità di quello che mettono in tavola ogni giorno ai nostri bambini”.

Le organizzazioni sindacali hanno chiesto di trovare strumenti per dare sostegno alle lavoratrici lavoratori nei periodi di chiusure non previste: “É impensabile il continuo uso scorretto di ferie e permessi dovuti a eventi straordinari come ad esempio allerte meteo, votazioni, cali pasti, sospensioni indiscriminate in determinati periodi dell’anno”, si legge in una nota dei sindacati.
Filcams Cgil Fisascat Cisl Uiltucs Uil chiedono che tutti gli eventi straordinari siano pagati dalle aziende come se giornate lavorate e che non siano i lavoratori a doversi “autofinanziarsi” attraverso lo smaltimento di ferie o permessi che, peraltro, già utilizzano per le chiusure previste da calendario scolastico (Natale, Pasqua ecc.). Lo smaltimento selvaggio fatto negli ultimi tempi, così come le sospensioni non retribuite, rischiano, se non fermate in tempo, di dimezzare le buste paga, perché oltre a ledere i diritti di lavoratrici e lavoratori, una volta terminate le ferie, i dipendenti di cui sopra si vedranno giustificare quelle giornate con permessi non retribuiti.
Su queste problematiche il Comune si è dimostrato disponibile al dialogo e si è impegnato a convocare le imprese.

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