Genova. Il Consiglio di amministrazione di Iren ha approvato il primo bilancio consolidato integrato al 31 dicembre 2024 con tutti i risultati economico-finanziari in aumento, indicatori di sostenibilità in miglioramento e una proposta di dividendo in crescita del +8%.
Il Cda ha deliberato di proporre all’assemblea degli azionisti, che si terrà il 24 aprile 2025, il pagamento di un dividendo pari a 12,83 centesimi di euro per azione, in crescita del 8% rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda i soci liguri, per il Comune di Genova, attraverso la controllata Fsu, è quindi prevista un’ipotesi di incasso pari a 31,5 milioni di euro circa, per la città della Spezia pari a 1,1 milioni di euro.
“I risultati sui pagamenti dei dividendi, resi oggi noti dal Cda di Iren, sono il frutto di un grande lavoro fatto sull’azienda in questi anni – commenta Pietro Piciocchi, vicesindaco reggente di Genova -. Siamo passati dall’esercizio del 2016 con un dividendo pagato di 13,2 milioni di euro ai 14,8 milioni di euro nel 2018 fino agli attuali 31,5 milioni di ipotesi di incasso. Questi andamenti sono la riprova della bontà di aver creduto e investito in Iren e ci consolida nella certezza di voler proseguire sulla stessa strada. Gli incassi dai dividendi per il Comune di Genova si tradurranno, una volta introitati nel bilancio comunale, in servizi ai cittadini, a partire, ad esempio, in investimenti sulla scuola e sul sociale”.
Si conferma una solida performance economica con un EBITDA in crescita del +6,5%, pari a oltre 1.274 milioni di euro, e un utile netto in incremento del +5%, pari a 268 milioni di euro. Nel corso del 2024 è stato inoltre realizzato il previsto e molto importante piano di sviluppo, con investimenti complessivi pari a 942 milioni di euro, di cui il 76% destinati a progetti di sostenibilità.
“Approviamo oggi un EBITDA pari a oltre 1,27 miliardi, superiore alla guidance, e in crescita del 6,5% rispetto allo scorso anno – commenta Gianluca Bufo, amministratore delegato e direttore generale del gruppo -. Questo conferma la traiettoria di sviluppo tracciata dal piano industriale e la capacità di Iren di adattarsi ai differenti contesti di mercato grazie soprattutto al proprio modello multibusiness. L’incremento di redditività, supportato dal recupero di marginalità della business unit Reti e dall’attività di vendita di commodity e servizi, ha consentito di ridurre il livello di indebitamento al 3,2x. Supportati dai risultati conseguiti, guardiamo al futuro per rendere Iren ancora più solida, attraverso una maggiore disciplina e selettività degli investimenti, che ci consentiranno di continuare a crescere prevalentemente nelle attività regolate e nell’incremento della qualità del servizio ai territori. Un futuro concreto già nel 2025 dove ci attendiamo un’EBITDA in ulteriore crescita compreso tra gli 1.340-1.360 milioni di euro. Infine, nei prossimi mesi lavoreremo con tutte le oltre 11mila persone del gruppo e con il nuovo consiglio di amministrazione per definire un nuovo piano strategico per Iren che consolidi il ruolo della società come player di riferimento”.
“Chiudiamo il 2024 approvando risultati positivi supportati sia dalla crescita organica dei diversi business sia da quella inorganica con l’integrazione di Acquaenna e Sienambiente – commenta il presidente Luca Dal Fabbro -. Il consolidamento societario non solo accelera la crescita e rafforza la presenza territoriale del Gruppo, ma abilita anche nuovi progetti di sviluppo. Questa capacità di estrarre valore dalle società acquisite ci ha portati ad anticipare già nel 2025 il consolidamento di Egea, favorendo nuovi investimenti sui territori come lo sviluppo della rete di teleriscaldamento di Alessandria. Dal punto di vista finanziario nel corso dell’anno è cresciuto il peso della finanza sostenibile attraverso l’emissione di due nuovi Green Bond per un valore complessivo di 1 miliardo di euro. Inoltre, a gennaio 2025 abbiamo emesso il primo Bond Ibrido di Iren per un valore di 500 milioni di euro a supporto dello sviluppo inorganico. I buoni risultati raggiunti, tra cui un’utile netto in crescita del 5%, ci consentono di proporre, in linea con le previsioni di piano industriale, un incremento del dividendo dell’8%”.
“Un anno, il 2024, caratterizzato da importanti traguardi anche dal punto di vista della sostenibilità – aggiunge il vicepresidente di Iren Moris Ferretti – Innanzitutto, abbiamo redatto per la prima volta una Relazione annuale integrata finanziaria e di sostenibilità, in linea con quanto richiesto dalla CSRD, applicando i nuovi standard di rendicontazione ESRS. Inoltre, nel corso del 2024 il percorso verso gli obiettivi di sostenibilità del Piano Industriale è proseguito in tutti i business: la raccolta differenziata ha raggiunto quasi il 70% in tutti i territori serviti, l’energia rinnovabile venduta è in incremento di oltre il 36% rispetto allo scorso anno, l’intensità carbonica è in calo di circa il 6% grazie al forte incremento di produzione idroelettrica e rinnovabile e le perdite idriche restano stabili al 31% nonostante l’integrazione delle società recentemente acquisite nelle quali le performance sono ancora in via di ottimizzazione. L’impegno al miglioramento continuo nei risultati economici, finanziari e di sostenibilità è possibile grazie al contributo di oltre 11.300 persone, in crescita di circa 300 unità, che lavorano quotidianamente a supporto della creazione di valore che condividiamo con i nostri stakeholder”
Principali indicatori economico-finanziari
• Margine Operativo Lordo (EBITDA) pari a 1.274 milioni di euro (+6,5% vs. 31/12/2023). Incremento supportato dalla crescita dei business regolati ed in particolare delle Reti, dal contributo positivo dell’attività di vendita (Mercato) e dall’ampliamento del perimetro di consolidamento alle società Acquaenna e Sienambiente.
• Utile Netto di Gruppo attribuibile agli azionisti pari a 268 milioni di euro (+5% vs. 31/12/2023). La crescita riflette l’andamento dell’EBITDA ed una miglior gestione finanziaria a compensazione di una maggiore incidenza delle imposte.
• Indebitamento finanziario netto pari a 4.083 milioni di euro (+4% vs. 31/12/2023). La crescita del margine operativo consente una riduzione del rapporto debito netto/EBITDA pari a 3,2x.
• Investimenti lordi pari a 942 milioni di euro (+1% vs. 31/12/2023), di cui 830 milioni di euro di investimenti tecnici e 112 milioni di euro di investimenti finanziari.
• Dividendo proposto pari a 12,83 c€/azione (+8% vs. anno precedente) e pay-out pari al 61%.
Principali indicatori di sostenibilità
• Investimenti sostenibili pari al 76%, in linea con il Piano Industriale
• Intensità carbonica pari a 315 gCO2/kWh (- 6% vs. 31/12/2023). Il calo è riconducibile alla maggior produzione rinnovabile, in particolare idroelettrica
• Raccolta differenziata pari al 70%, in crescita di 2,5 punti percentuali rispetto all’anno precedente
• Rifiuti avviati al recupero di materia > 1 milione di tonnellate (+13% vs. 31/12/2023) grazie ai maggiori rifiuti gestiti e l’incremento della capacità di trattamento del Gruppo
• Perdite idriche pari al 31%, nonostante la recente integrazione di Acquaenna, il risultato risulta in linea con il 2023
• Il numero complessivo dei dipendenti del Gruppo a fine 2024 è pari a oltre 11.300 persone, con un incremento di oltre 300 persone nel corso dell’anno
Il commento del Partito Democratico
“Abbiamo letto con stupore le dichiarazioni del Vicesindaco reggente Pietro Piciocchi in merito al dividendo IREN di 31,5 milioni di Euro che una volta introitato nel bilancio comunale si tradurrà “in servizi ai cittadini, a partire, ad esempio, in investimenti sulla scuola e sul sociale – scrive in una nota stampa Davide Patrone capogruppo PD in Comune Genova – Piciocchi si è dimenticato di precisare che la maggior parte di quei dividendi non arriverà mai al Comune, e quindi ai servizi per i cittadini”.
“La gran parte di quelle risorse si fermerà infatti nella holding FSU S.r.l. che li utilizzerà per ripagare il debito, cresciuto nel 2018 per acquistare ulteriori azioni IREN.Nel 2024, per fare un esempio, a fronte di dividendi incassati da FSU per 29,1 milioni di Euro, al Comune sono arrivati solo 13 milioni – continua Patrone – E’ andata peggio nel 2023, FSU ha incassato dividendi per 26,9 milioni e ne ha corrisposto al Comune solo 12.Nel 2022, a fronte di 25,7 milioni incassati da FSU il Comune ne ha percepiti 12,3.Non è andata meglio negli anni 2021, 2020 e 2019. Tra il 2019 e il 2024, IREN ha corrisposto alla finanziaria del Comune di Genova la somma di 148,2 milioni di Euro, ma quest’ultima ne ha pagato al Comune di Genova solo 62. Piciocchi esca per un attimo dalla campagna elettorale, e faccia l’amministratore pubblico: i dividendi di IREN non pagano servizi ai cittadini, ma soprattutto il debito finanziario di FSU”