La protesta

“No al mercato nero dei titoli”, insegnanti di sostegno insorgono contro il decreto: scatta il presidio

Pesanti critiche per i nuovi corsi "Indire" che di fatto equiparano il percorso universitario italiano con quelli esteri e on line

Genova. Un presidio di protesta è stato organizzato venerdì 21 marzo dalle ore ore 15..30 davanti alla prefettura di Genova in Largo Lanfranco da parte dei docenti specializzandi del TFA IX ciclo di Genova, insieme alle associazioni per la promozione dell’inclusione delle persone con disabilità. La manifestazione porterà davanti al palazzo del governo genovese il dissenso della categoria rispetto al decreto del governo firmato dal ministro Valditara che approva i nuovi corsi di specializzazione “Indire”, i quali daranno accesso alla professione dell’insegnamento su posto di sostegno nella Scuola Pubblica italiana.

Secondo quanto previsto dalla nuova normativa, infatti, questi corsi rappresentano una situazione di iniquità per tutti coloro che in questi anno hanno frequentato e frequentano tirocini formativi attivi (i TFA) attraverso le università italiane, che prevedono l’acquisizione di un cospicuo numero di crediti formativi, attraverso un percorso di studio e formazione altamente specializzato e con una quota consistente di formazione in presenza. Al contrario, i corsi Indire, prevedono l’equiparazione dei titoli delle Università Italiane “a quelli comprati all’estero, tramite l’offerta formativa online estera di dimostrata carenza formativa”.

Un vero e proprio “mercato nero dei titoli”, pensato dal governo per correre ai ripari sulle carenze di personale scolastico formato e operativo sulle disabilità ma che rischia di abbassare la qualità della formazione dei docenti, creando una graduatoria parallela che di fatto sorpassa il sistema scolastico pubblico: “La scorciatoia Indire permetterà alle persone che hanno acquistato titoli all’estero, spesso presso strutture fittizie o comunque con percorsi interamente online e di breve durata, di vedersi riconoscere la stessa specializzazione che i docenti di sostegno ottengono superando varie selezioni e frequentando lezioni e laboratori in presenza presso le Università italiane – scrivono gli specializzandi nella nota stampa che lancia la manifestazione – Riteniamo che i corsi Indire non offrano una formazione adeguata alla professione, rischiando di compromettere la qualità dell’intervento pedagogico-didattico che, come specializzandi TFA, abbiamo a cuore e vogliamo difendere”.

presidio sostegno

“La nostra protesta non nasce solo dalla volontà di coordinarsi con gli specializzandi di altre Università come i colleghi di Torino, o con i colleghi già specializzati o con i docenti che hanno a cuore una Scuola Pubblica di qualità ma anche di unirci alle associazioni di pazienti e ai professionisti sanitari – prosegue la nota – Il nostro obiettivo è promuovere Progetti di vita di qualità che garantiscano Livelli essenziali di prestazione (Lep) nel Servizio Pubblico Scuola, affinché ogni studente possa ricevere il supporto adeguato per il proprio percorso di crescita”.

Le reazioni della politica

A supportare la protesta Selena Candia, capogruppo regionale di AVS, e Simona Cosso, segretaria genovese di Sinistra Italiana, che in una nota stampa annunciano la loro partecipazione al presidio di venerdì. “Il decreto ministeriale del 26 febbraio scorso ha acuito le criticità nel mondo del sostegno scolastico. Aumenta la preoccupazione, condivisa dalle associazioni di settore, dai sindacati e dalle famiglie degli studenti più fragili – dichiarano Selena Candia Simona Cosso – Prima delle ultime norme governative, al docente di sostegno veniva richiesta l’abilitazione su almeno una materia e di aver completato un percorso altamente specializzato: il cosiddetto TFA, tirocinio formativo attivo. È un master universitario, gestito dagli atenei nazionali, che prevede l’acquisizione di 60 crediti, una fase selettiva all’ingresso, lo svolgimento di un tirocinio pratico in aula, lo studio di discipline tecniche specifiche e la frequentazione di numerosi laboratori pratici-didattici”, ricordano Candia Cosso, prima di spiegare i recenti cambiamenti”.

“Con le nuove direttive, il ministero ha concesso alle università telematiche l’avvio dei corsi Indire: un percorso totalmente on-line, che prevede l’acquisizione di 30 crediti, senza prove pratiche, senza tirocinio, e senza selezione iniziale. Questo corso porterà a equiparare gli studenti del corso Indire ai docenti specializzati nei diversi TFA, garantendo lo stesso punteggio in graduatoria e il medesimo status”, spiegano le rappresentanti di AVS e Sinistra Italiana.

“Il secondo grande problema è legato alla possibilità, per le famiglie, di scegliere se confermare o meno il docente di sostegno. È una norma populista: un docente particolarmente simpatico e accondiscendente potrebbe trovarsi agevolato rispetto ad uno più competente, in grado di difendere posizioni magari più scomode, ma maggiormente funzionali per lo studente. Inoltre, i docenti che accetteranno questa conferma non avranno modo di assumere alcun incarico tramite graduatorie ordinarie. Infine, visto un docente lavora su più classi e più studenti, cosa succederà se una famiglia chiederà la conferma e le altre no?”.

L’adesione della Flc Cgil

La FLC Cgil aderisce al presidio organizzato dai docenti precari specializzandi del TFA (Tirocinio formativo attivo): “Quello che servirebbe non è lo svilimento del profilo del docente specializzato, né una mera compravendita dei titoli all’estero. Sarebbe molto più utile che le Università fossero messe nelle condizioni di rispondere, attraverso i TFA sostegno ordinario, al reale fabbisogno delle scuole, eliminando le attuali forti disomogeneità territoriali per quanto riguarda la presenza di insegnanti specializzati nelle graduatorie di merito e delle supplenze.
Per questi motivi Flc condivide le ragioni della protesta dei precari specializzandi del TFA sostegno che dopo prove selettive, grande impegno economico, personale e professionale, ore di tirocinio svolto sul campo, stanno proseguendo nel corso di specializzazione e la cui posizione oggi può essere messa a rischio dal nuovo percorso individuato dal ministero”.

 

leggi anche
La protesta degli specializzandi in sostegno davanti alla prefettura
Presidio
La protesta degli specializzandi in sostegno davanti alla prefettura: in duecento in piazza

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.