L'analisi

Il Genoa cerca più convinzione in zona gol ma si tiene stretto il pressing, l’organizzazione difensiva e la crescita di Patrizio Masini

Dalla sconfitta contro la Juventus alcuni aspetti positivi e altri sui quali è necessario lavorare. Brilla sempre di più la stella del centrocampista rossoblù: "Spero di rimanere a lungo, devo tanto al mister"

Genoa Vs Hellas Verona

Torino. “Penso che abbiamo fatto una buona partita. Noi cerchiamo di recuperare palla il più in alto possibile. Forse ci è mancata un po’ di convinzione negli ultimi 20 metri per trovare il gol e dovevamo fare di più”. La partita l’ha descritta particolarmente bene in conferenza stampa Patrizio Masini.

Effettivamente il Genoa all’Allianz Stadium ha dato proprio quei segnali da un punto di vista tattico. In campo con il 4-3-3, i quattro di difesa accompagnano nella pressione i tre centrocampisti muovendosi in blocchi. I bianconeri, nonostante il loro momento di difficoltà, erano assolutamente dei clienti scomodi. L’ordine in campo è la prerogativa dei rossoblù, che coprono bene il campo lavorando bene difensivamente e agendo in maniera efficace in pressing.

Questo però non accade nel gol di Yildiz, quello che non ha digerito Vieira. Difesa disattenta sulla rimessa laterale di Koopmeiners (con Tudor da raccattapalle), Vasquez va in marcatura aerea su Vlahovic che riesce a favorire la corsa del numero 10 che sceglie di sfidare De Winter in 1 vs 1: il turco si allarga, poi rientra in maniera fulminea beffando il centrale rossoblù e spedendo la palla in rete. Nelle vicinanze c’è anche Sabelli che però appare anch’esso poco reattivo. Una situazione di chiara superiorità gestita male dai genoani che poi è risultata fatale considerando che, a parte l’ultima del contropiede Thuram-Weah, le altre occasioni sono state fondamentalmente tenute sotto controllo.

Per quanto riguarda l’incisività offensiva, considerando ovviamente i valori  tecnici dell’avversario, è vero: i rossoblù possono fare di più. Gli aspetti positivi della stagione sono tanti, soprattutto nella gestione Vieira con un classifica decisamente tranquilla, però è un aspetto su cui lavorare. Quei famosi ultimi 20-30 metri, la “Zona Pinamonti” o “Zona Bomber”, sono fondamentali per dare ulteriore importanza alle altre fasi svolte con minuziosità e sacrificio. E basta quello, perché tanto sta significando il buon lavoro nella pressione che favorisce tante trame offensive però da sfruttare meglio.

Tornando a Masini, il centrocampista classe 2001 è stato tra i più positivi della sfida del Genoa contro la Juventus. Un’importante dote è la sua duttilità: “Gioco dove mi mette il mister. Ho sempre fatto più la mezzala avanzata che il mediano, non ho problemi mi piace giocare ovunque: a centrocampo, anche esterno, cerco sempre di dare il meglio”.

Sul recente periodo del Genoa: “Siamo in un buon momento ma come dice il mister dobbiamo continuare così e ragionare partita per partita. Cercare di strappare sempre punti. Ora affronteremo tante squadre alla sinistra della classifica. Il nostro stato di crescita deve essere quello di cercare di pareggiare e vincere contro squadre obiettivamente più forti di noi come rosa”.

Spero di far parte del futuro del Genoa. Ho rinnovato poco tempo fa e rimanere qua a lungo è il mio obiettivo da quando ero nelle giovanili – prosegue -. La speranza è quella di continuare a fare campionati del genere o magari un po’ più ambiziosi. C’è grande entusiasmo all’interno dell’ambiente“.

Il percorso di crescita di Masini è sotto gli occhi di tutti dopo essere stato lanciato con continuità da Vieira. Soprattutto se si pensa che non era così scontata la sua permanenza al suo ritorno dal prestito all’Ascoli: “È una sensazione indescrivibile. Sono veramente contento e cerco ad ogni allenamento di mettere in difficoltà il mister perché mi faccia giocare. Se me lo avessero detto quest’estate non ci avrei creduto. Sono molto contento di questo e devo tanto al mister che mi da tanta fiducia e provo a ricambiarla in ogni modo“.

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