Commento

Giampedrone indagato, Bucci: “Gli confermo la fiducia, poi prenderà le sue decisioni”

Per l'assessore e l'ex presidente Toti l'ipotesi è truffa ai danni dello Stato, il governatore: "Non so assolutamente nulla di questa storia"

giampedrone bucci

Genova. “Io assolutamente non so nulla di questa storia. È un discorso che deve gestire l’assessore per conto suo, io non posso fare assolutamente nulla e non commento i casi giudiziari. Dopodiché l’assessore deve prendere le sue decisioni, che io rispetto, come disse un giorno la presidente del Consiglio al sottoscritto”. Così il presidente ligure Marco Bucci commenta l’inchiesta che vede coinvolti l’assessore regionale Giacomo Giampedrone e l’ex governatore Giovanni Toti per truffa ai danni dello Stato.

L’indagine, partita dalla Procura della Spezia e trasmessa nelle scorse settimane a quella di Genova, è nata dagli accertamenti svolti sull’ex capo di Gabinetto in Regione Matteo Cozzani. La vicenda riguarda il periodo 2015-2021 e coinvolge un imprenditore, Davide Marselli, che gestisce lo stabilimento balneare San Marco di Ameglia. Secondo la guardia di finanza, Toti avrebbe firmato diversi contratti in favore di Marselli (anche lui indagato) inserito prima come co.co.co e poi come dipendente a tempo determinato, nella segreteria politica di Giampedrone per un totale di circa 80mila euro in sette anni in cambio della libera fruizione dello stabilimento balneare per attività che non avrebbe svolto (almeno non come previsto dal contratto).

Fiducia rinnovata? “Certo, ora come ora c’è. Se poi lui prenderà altre decisioni è un altro discorso”, ribadisce Bucci. Per ora l’ipotesi di rassegnare le dimissioni non sfiora nemmeno l’assessore Giampedrone, che già ieri aveva replicato in una nota e oggi ha riferito prima del consiglio regionale: “Sono stato dall’avvocato Pellegrini, gli ho conferito il mandato. Siamo non fiduciosi, di più, che questa vicenda si possa risolvere per il meglio. È tutta una vicenda che ho appreso da voi – ha aggiunto davanti ai giornalisti – non ho una carta in mano. Sono serenissimo, continuo il mio lavoro. Ringrazio il presidente Bucci che mi ha chiamato ieri per rinnovarmi la sua stima, la sua fiducia e l’impegno ad andare avanti. Vado a lavorare come sempre”. Cosa risponde alle accuse? “Vediamo quando avremo le carte“.

C’è anche chi legge le nuove regole istituite da Bucci in Regione per gli staff – come l’obbligo di timbrare il cartellino – come risposta alle recenti inchieste giudiziarie: “Detto sinceramente non conoscevo le regole di prima, quindi non posso parlarne. Noi abbiamo introdotto le regole come devono essere, cioè il cartellino, il timbro, il contratto. Le regole di adesso mi sembra che vadano bene. Se scopro, ve lo garantisco, che c’è qualcosa che va migliorato, lo miglioriamo giorno dopo giorno”, conclude Bucci.

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