Battaglia

Caccia a fringuelli e storni, Regione chiede caccia in deroga per 800 mila esemplari. Gli animalisti: “Barbarie ingiustificata”

Gli ambientalisti vogliono incontrare il presidente Bucci: "Surreali le motivazioni della richiesta, con inverosimili richiami al patrimonio di folclore, ai piatti tradizionali della cucina rurale ligure"

fringuello

Genova. “Regione Liguria ha inoltrato lo scorso novembre all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale-ISPRA una richiesta di parere (obbligatorio, in base alla normativa venatoria nazionale) affinché si possa consentire la caccia ‘in deroga’ a due specie protette dalla normativa statale e comunitaria. Il tutto per il puro divertimento dei cacciatori. Si tratta, nello specifico, di un’istanza per uccidere nel 2025, con un eventuale riparto tra poche altre Regioni eventualmente  interessate: n. 581.302 individui di Fringuello; n. 230.242 individui di Storno”.

Inizia così la dura presa di posizione della Lega Abolizione Caccia, che ancora una volta rinnova la sua battaglia contro la regolamentazione venatoria di Regione Liguria: il 17 febbraio sette associazioni per la protezione della fauna e dell’ambiente (ENPA, ITALIA NOSTRA, LAC, LAV, LIPU, LNDC, WWF) hanno scritto al presidente della Regione Marco Bucci, evidenziando “quanto forzate e surreali risultino le motivazioni che sono state addotte per tale  richiesta, con inverosimili richiami al “patrimonio di folclore”, ai ‘piatti tradizionali della cucina rurale ligure’ o finanche la rivitalizzazione ‘della sofferente ruralità ligure’ ed il salvataggio dei vecchi muri a secco abbandonati”.

“Una barbarie ingiustificabile sotto ogni punto di vista,   – incalza la Lega Abolizione Caccia. – Basti pensare che un fringuello pesa meno della cartuccia utilizzata per ucciderlo. In realtà la caccia a queste specie protette nulla a che fare col patrimonio culturale e la tradizione rurale della Liguria e del resto d’Italia, congiuntamente al fatto che la stragrande maggioranza dei cittadini della nostra Regione ormai da anni condanna e disprezza queste forme di discutibile ‘divertimento’, che non sono solo di una crudeltà inaudita, ma rappresentano una pura aggressione al patrimonio naturale”.

“Fringuelli e Storni sono specie non cacciabili in Italia in base alle vigenti disposizioni venatorie nazionali ed europee. La stessa Corte di Giustizia Europea nel 2021 (nella causa C-900/19 contro la Francia) ha condannato l’utilizzo delle deroghe censurando le tradizioni come giustificazione per la loro adozione – prosegue la nota –  In quale parte del programma elettorale di maggioranza per le scorse elezioni regionali era prevista una scelta talmente abnorme ?  Abbiamo controllato: in nessuna”.

Gli ambientalisti hanno chiesto di poter incontrare il presidente regionale Bucci, invitandolo nel contempo a ritirare l’istanza inoltrata all’ISPRA, volta ad ottenere un assenso su quello che  tecnicamente viene definito il calcolo della ‘piccola quantità’ per le uccisioni in deroga di specie protette”, hanno aggiunto ancora.

“Già lo scorso 14 febbraio la Direzione Ambiente della Commissione UE, rispondendo ad un quesito interpretativo del Ministero dell’Ambiente, ha ricordato le quattro condanne della Corte di Giustizia UE in materia di caccia in deroga già subite dall’Italia tra il 2008 e il 2011 per le pratiche abusive di alcune Regioni, Liguria inclusa. Vogliamo esporci nuovamente a procedure d’infrazione che pagheranno i cittadini, per soddisfare chi si diverte a sparare contro i fringuelli per gioco? La lobby venatoria, pur di uccidere di più, ora si aggrappa persino all’espediente del modico quantitativo (come dire: ‘state tranquilli che ne ammazziamo solo un po’) , che – tra l’altro – visti i numeri è tutto fuorché modico”, hanno concluso dalla Lega Abolizione Caccia.

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