Genova. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy, su indicazione del ministro Adolfo Urso, ha autorizzato i commissari straordinari di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria e di Ilva in amministrazione straordinaria ad avviare una negoziazione in via preferenziale con la cordata azera guidata da Baku Steel Company (BSC) e Azerbaijan Business Development Fund (ABDF).
A renderlo noto è il ministero stesso in una nota. Il via libera del Mimit giunge in seguito alla richiesta pervenuta il 21 marzo scorso dalle due terne commissariali e al parere favorevole espresso dal comitato di sorveglianza.
Proprio ieri a Genova il futuro dell’ex Ilva è stato al centro di una commissione consiliare a Palazzo Tursi. “Le aree ex Ilva a Genova saranno il luogo di elezione per lo sviluppo della siderurgia italiana a livello europeo – ha dichiarato l’assessore al Lavoro e alle Relazioni sindacali Mario Mascia – ma il punto focale della questione resta il piano industriale. All’azienda che si aggiudicherà lo stabilimento di Cornigliano chiederemo fin da subito quali e quanti investimenti intenda mettere in campo per tutelare i livelli occupazionali e retributivi e, perché no, costruire anche un nuovo forno elettrico”.
In attesa di conoscere i piani di Baku Steel per ora regna lo scetticismo tra i sindacati, anche perché le indiscrezioni parlano di un numero di occupati a regime inferiore rispetto a quelli attuali, una prospettiva che agita lo spettro della chiusura più che la speranza del rilancio.
Ieri è intervenuto anche il segretario generale della Cgil Maurizio Landini: “Sull’ex Ilva la nostra posizione è molto precisa: chiediamo che ci sia una presenza pubblica, rivendichiamo che ci sia una integrità di tutto il processo produttivo senza spezzatini, che ci siano inoltre degli impegni che riguardino l’occupazione e investimenti sulle tecnologie. Finora non siamo stati coinvolti nelle scelte del governo, chiediamo che al più presto questo confronto sia fatto alla luce del sole”.