Grande opera

Diga, Orlando (Pd): “Ritardi confermati e procedure sotto indagine, ma ci chiamavano ‘gufi'”

In un'intervista il subcommissario alle grandi opere portuali ha parlato di uno spostamento del fine lavori da dicembre 2026 a giugno 2027

nuova diga

Genova. “Chi qualche mese fa lanciava un allarme sui rischi di un ritardo nella realizzazione della Diga di Genova, chi poneva la questione delle procedure che erano state seguite e che peraltro erano già state messe sotto i riflettori dall’Anac, veniva additato di ogni contumelia, veniva indicato come un gufo, veniva accusato di dire falsità. Oggi i ritardi sono evidenti, sono riconosciuti dallo stesso Commissario Bucci e dal centrodestra nel suo insieme”.

Oggi in un’intervista a Repubblica anche il sub commissario per il programma straordinario delle opere per il porto di Genova, Carlo De Simone, ha parlato di una chiusura cantieri che si sposta da fine 2’026 alla metà del 2027. Un cambiamento che non comporta, va ricordato, la perdita dei fondi, trattandosi di fondi del Piano nazionale complementare e non direttamente di Pnrr.

De Simone ha indicato, tra le motivazioni, una serie lunga di giornate con condizioni meteomarine avverse, e poi altre questioni logistiche legate alla costruzione dei cassoni. A oggi, si sta posizionando l’ottavo cassone mentre il nono è in lavorazione a Vado. In totale sono previsti 93 cassoni.

Nei giorni scorsi, invece, la notizia di un’inchiesta della procura europea che ha inviato l’avviso di garanzia all’ex presidente del porto Paolo Emilio Signorini relativamente alle procedure della gara che ha poi portato all’assegnazione del maxi contratto al consorzio che vede al suo interno WeBuild.

“E così, purtroppo, anche l’opacità delle procedure che sono state seguite: in questo caso non è un riconoscimento politico, ma è un organismo internazionale, la Procura Europea, che ha aperto un’inchiesta sulla prima gara che è stata compiuta”, aggiunge Orlando.

“Bucci dice “la cosa, siccome non riguarda direttamente me, non me ne occupo” – la stoccata via social – Penso che se ne dovrebbe occupare perché la seconda gara dovrebbe tener conto dei limiti che sono stati individuati già oggi dalla Procura; e poi riguarda tutti, perché questo ritardo e questa vicenda, probabilmente anche legata all’opacità delle procedure, ha già comportato un aumento esponenziale dei costi. Su tutto questo noi vogliamo chiarezza, non basta la propaganda, gli urli, gli insulti”.

“Bisogna rendere conto ai cittadini, perché non possiamo permetterci di perdere un’occasione come quella della realizzazione della Diga e di sperperare delle risorse pubbliche”, conclude l’ex ministro Dem.

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