La risposta

“Chiamatemi assessore”, Ghio risponde a Brusoni: “La lingua cambia con la società. Si chiama evoluzione”

I limiti e le chiusure dell’Assessora, come del suo partito e dei/delle collegh* della Giunta Comunale, sul tema del progresso e all’inclusione, non sono una novità"

francesca ghio

Genova. “L’utilizzo del linguaggio inclusivo non è “un’ipocrita follia”, ma un segno di civiltà”. Questo il commento di Francesca Ghio, Avs, alle dichiarazioni dell’assessora Marta Brusoni sulle declinazioni di genere all’interno della scuola. “I limiti e le chiusure dell’Assessora, come del suo partito e dei/delle collegh* della Giunta Comunale, sul tema del progresso e all’inclusione, non sono una novità”

“Una capacità di ascolto delle richieste che arrivano, in primis ma non solo, dalle giovani e dai giovani, dalle studentesse e dagli studenti che costruiranno il futuro della collettività – ha aggiunto – e che stanno mostrando una ammirevole attenzione alle parole che si sceglie di utilizzare, parole che hanno il potere di plasmare il nostro modo di vedere il mondo: e da lì è giusto partire”.

“Vorrei ricordare all’Assessora Brusoni che la lingua italiana non esisterebbe nemmeno se non fosse prevalso uno spirito diverso da quello conservatore e dogmatico di cui si fregia di essere portatrice – conclude la consigliera comunale – La lingua è un divenire, cambia con il cambiare della società e delle sue generazioni, del pensiero e delle sensibilità; è un’evoluzione naturale, e questo vento di cambiamento non si può fermare”.

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