La sentenza

Corruzione, la Cassazione respinge il ricorso di Spinelli contro il patteggiamento: “Totalmente inammissibile”

La sentenza nelle prossime settimane diventerà esecutiva: l’84enne imprenditore dovrà chiedere la messa alla prova, con una serie di divieti connessi

Aldo Spinelli

Genova. E’ durata poco la speranza di Aldo Spinelli di poter continuare ad avere una vita senza obblighi o restrizioni, dopo l’arresto del 7 maggio, i quasi tre mesi ai domiciliari e la sentenza di patteggiamento firmata il 18 dicembre dal giudice Matteo Buffoni a 3 anni e 2 mesi per corruzione nell’ambito della maxi inchiesta della Procura di Genova.

La sesta sezione della Cassazione ha dichiarato il suo ricorso “totalmente inammissibile” e ha condannato Spinelli anche a pagare 3mila euro di spese processuali.

La mossa dei legali e l’ipotesi della concussione ‘criptica’

La mossa studiata dai suoi legali, Andrea Vernazza e Alessandro Vaccaro, che pur avevano concordato con la procura il patteggiamento, compreso anche l’aumento di pena di un mese per l’ulteriore contestazione circa l’occupazione abusiva dell’area ex Enel, riguardava anche questo ultimo capo di imputazione. Per i legali il ricorso doveva essere ammesso per un’errata applicazione della legge. Di fatto secondo i difensori di Spinelli il giudice aveva contestato la corruzione propria nei confronti di Signorini, in quanto presidente dell’Autorità Portuale, quando invece l’autorizzazione ad occupare le aree demaniali è stata rilasciata dall’Enel.

Inoltre secondo i legali quella di Spinelli nei confronti di Toti non era stata corruzione bensì concussione criptica’: l’imprenditore per la sua indole generosa e la fragilità dovuta all’età sarebbe stato indotto da Toti ad “aiutarlo” finanziandolo. Ma la Cassazione ha respinto in blocco il ricorso come manifestamente infondato.

Sentenza in giudicato, ora l’affidamento in prova e le restrizioni

La sentenza a questo punto passerà in giudicato e diventerà “esecutiva”, come già accaduto per Toti, che sta svolgendo i lavori socialmente utili alla Lilt con i quali ha convertito la pena di 2 anni e 3 mesi e per Paolo Emilio Signorini, che ha presentato la richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali in alternativa ai domiciliari per scontare la condanna a 3 anni e 5 mesi.

E lo stesso dovrà fare ora anche Aldo Spinelli. Tempo due mesi massimo e dovrà presentarsi al tribunale di sorveglianza dove per evitare di tornare ai domiciliari sarà costretto ad attenersi a una serie di restrizioni per la durata della pena, a cominciare dal divieto di espatrio (con l’addio ai viaggi a Montecarlo tanto amati dall’imprenditore) o di frequentare pregiudicati.

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