Intercettati

Carcere di Marassi, cinque cellulari lanciati nel campo sportivo e nascosti in una tuta

I detenuti hanno cercato di distrarre l'agente addetto alla vigilanza simulando un malore. Uilpa: "Magistrale la professionalità della polizia penitenziaria"

Detenuto sul tetto carcere Marassi

Genova. Nella giornata di ieri, nel carcere di Marassi, dopo un’operazione di bonifica sono stati rinvenuti dalla polizia penitenziaria cinque cellulari nascosti all’interno di una tuta nel campo sportivo dell’istituto. Il lancio è avvenuto molto probabilmente dal lato del centro commerciale ed è stato intercettato dalla polizia penitenziaria.

A renderlo noto è Fabio Pagani, segretario regionale della Uil Penitenziari. I detenuti in quel momento erano al campo sportivo, circa una ventina, e hanno tentato di distrarre l’agente addetto alla vigilanza, fingendo un malore di uno di loro.

La professionalità della polizia penitenziaria è stata magistrale – sottolinea il sindacalista della Uil –. L’intercettazione e la perquisizione ha portato al rinvenimento di cinque cellulari in una tuta. Del resto, anche il carcere del capoluogo ligure si connota per grave sovrappopolamento detentivo e penuria di personale, ammontano a 670 i detenuti presenti a fronte di 534 posti disponibili. Condizioni, queste, che si sommano alle deficienze strutturali, organizzative, gestionali e negli equipaggiamenti”, spiega il segretario della Uilpa Pp.

Con 16mila detenuti oltre la capienza e 18mila agenti mancanti al corpo di polizia penitenziaria, sono ben altre le misure necessarie, non certo quelle della mozione di maggioranza passata a Montecitorio, e i nuovi padiglioni annunciati dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ammesso che si riescano a conseguire e a mettere in funzione, vista la penuria di personale, sarebbero una goccia in un oceano che cresce alla media di 300 ristretti al mese, quasi quanti sono i posti che sarebbero disponibili a fine anno”, conclude Pagani.

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