Genova. Era il 23 giugno 2024 quando MobìGe, Famiglie Senz’auto, Genova Ciclabile e Wwf avevano scritto all’allora assessore alla Mobilità Campora, ad Amt e al Municipio V Val Polcevera sollecitando un riscontro rispetto alla proposta presentata di realizzare un punto di interscambio europeo a Bolzaneto tra bus, corriere e treni. Ad oggi le stesse associazioni denunciano che la situazione è rimasta immutata: “Gli orari non coincidono, l’interscambio non è nelle immediate vicinanze, e in non pochi casi non si riesce a passare da un mezzo all’altro perché o si arriva con il bus e il treno è già partito, oppure, scendendo dal treno, è il bus ad essere già partito”.
Le associazioni, spiegano, erano rimaste in attesa di una sperimentazione concordata con i tecnici di Amt nell’aprile 2023 – presente il Municipio – durante un sopralluogo sul posto effettuato proprio per illustrare e verificare la proposta. La proposta era stata inviata a ottobre 2022 e anticipata all’assessore nel giugno 2022, grazie all’interessamento della consigliera Cristina Lodi (che ha contribuito a sviluppare l’idea in seguito al viaggio di studio in Svizzera da lei effettuato nella primavera del 2022).
“Una proposta concreta, realizzabile se non a costo zero a costo quasi zero, per rendere realmente fattibile, comodo ed efficace l’interscambio tra treno e bus a Bolzaneto. Niente di complesso, una proposta pratica, con indicazione dei piccoli interventi da mettere in campo, per far sì che chi scende dal treno trovi subito coincidenza con diversi mezzi extraurbani e urbani Amt, e viceversa; ritoccando orari, transiti e fermate dei mezzi pubblici su gomma per renderli compatibili con gli orari ferroviari e la salita e discesa dai treni nella stazione di Bolzaneto. Una cosa che sarebbe normale non solo in molte realtà europee, ma persino, e da tempo, anche in molte realtà italiane. Cosa ci dovrebbe essere di più logico di far si che due servizi pubblici, come treno e bus, diano un servizio coordinato? Servizi, tra l’altro, in carico e finanziati dallo stesso ente Regione Liguria”.
Nel frattempo l’assessore Campora, che aveva seguito la pratica, è stato eletto in Regione e ha lasciato Tursi. “Nonostante sia Comune di Genova sia Amt siano stati più volte sollecitati a dare riscontro ed attuazione alla proposta, non ci resta che registrare l’inerzia da parte dell’amministrazione comunale“, lamentano le associazioni, che tuttavia non si dichiarano stupite: “Basta vedere l’inefficienza e inadeguatezza del trasporto pubblico a Genova (al netto della propaganda sull’elettrico, su Genova meravigliosa e sulla gratuità); basta vedere con quanta pervicacia vengano portati avanti progetti fallimentari e devastanti come gli assi di forza e lo Skymetro; basta vedere il degrado quotidiano del trasporto pubblico, con un servizio del tutto insufficiente e bus bloccati nel traffico. Si può da ciò facilmente capire quanto poco l’attuale amministrazione abbia a cuore la mobilità, l’ambiente e la qualità della vita dei cittadini che si muovono e vivono in città.
“D’altronde – prosegue il comunicato – ricordiamo ancora l’ex assessore Campora vantarsi pubblicamente (durante la campagna elettorale che lo ha portato a sedere in consiglio regionale) di aver facilitato il servizio bus extraurbano via autostrada facendo concorrenza a Trenitalia, mentre il dovere di un amministratore pubblico dovrebbe essere quello di obbligare le aziende (pubbliche, nel caso specifico Amt e Trenitalia) a lavorare in modo sinergico per fornire il miglior servizio possibile ai cittadini, ossia un servizio integrato e coordinato. Non siamo neanche troppo stupiti dell’inerzia di Amt. L’azienda, al di là di alcuni bravi tecnici ancora rimasti, ci ha purtroppo da tempo abituati alla anteposizione delle sue proprie logiche aziendali rispetto a scelte che migliorino autenticamente il servizio attuando una politica di scollamento dalle reali necessità degli utenti.
“Siamo, a dire il vero, un po’ stupiti dell’inerzia del Municipio Val Polcevera che, come entità territoriale dovrebbe avere ancora più a cuore la qualità della vita dei suoi cittadini e utenti in loco, considerata tra l’altro la non certo invidiabile situazione ambientale della valle. Come mai nessuna pressione? Nessuna iniziativa per sollecitare quanto promesso? Importa poco? Del resto, abbiamo letto a fine gennaio un post del suo presidente sui cantieri in Val Polcevera, tutto rivolto al problema delle code (di automobili), dimentico della mobilità sostenibile, a cominciare dal non sostenere proposte come questa che abbiamo fatto: chissà, forse con il nodo di interscambio europeo che avevamo proposto ci sarebbero state un po’ meno automobili in coda”.