La protesta

Assi di forza, centinaia in corteo a Marassi e Quezzi: “No al taglio dei bus collinari” fotogallery

Manifestazione contro la rivoluzione del trasporto pubblico in Bassa Valbisagno: "Avremo un servizio peggiore e perderemo 500 posti auto"

Genova. Circa 200 persone in piazza questo pomeriggio a Marassi e Quezzi per opporsi al taglio dei bus collinari legato al progetto degli assi di forza che mira a creare un punto di interscambio forzato in piazza Galileo Ferraris. Sotto accusa anche la decisione di creare un capolinea proprio davanti alla scuola e la cancellazione di centinaia di parcheggi in un quartiere già carente di spazi.

“La popolazione della Valbisagno, e nel caso specifico quella di Marassi, ha davvero bisogno di un trasporto pubblico qualitativamente migliore – spiegano il comitato SconquAsse Marassi e il Circolo Nuova Ecologia, organizzatori della protesta -. Per essere tale esso deve però fare parte di un sistema integrato che garantisca puntualità e condizioni di viaggio adeguate a renderlo attrattivo negli spostamenti sull’intera rete dell’area metropolitana. Nel progetto dei quattro assi di forza, nonostante il vincolo dei finanziamenti pubblici ad avere almeno il 70% di percorso in sede protetta, a conti fatti se ne prevede molto meno, in particolare in Valbisagno dove ci si attesta a poco più del 50% del percorso. Così il rispetto dei tempi di percorrenza comincia ad essere più che dubbio”.

Il progetto prevede l’attestamento a Marassi della linea 82, che serve tutta Quezzi, l’accorpamento del 37 a un’altra linea (il 356 o il 47) e in ogni caso il taglio di tutti i percorsi verso il centro. Una configurazione che eliminerebbe il collegamento diretto a Brignole e costringerebbe a prendere tre mezzi per raggiungere ad esempio gli ospedali San Martino e Galliera.

“È proprio il caso delle linee collinari di Marassi che segnala l’errore concettuale più macroscopico di questa pensata – accusano i cittadini – poiché stiamo parlando di un’area densamente popolata che gravita a poca distanza dal centro, e che quindi costringerebbe a rotture di carico, ovvero a cambiare bus nell’arco di un viaggio stimato in pochi minuti, marcando un ulteriore punto a sfavore per chi intenda servirsene (così come attestano studi trasportistici dedicati a questo specifico aspetto). Non ultimo motivo di scontento è anche la perdita del collegamento diretto con la metro in Sant’Agata, visto che il nuovo filobus transiterebbe da Via Archimede, sottolineando la poca duttilità del sistema che si vuole adottare. In tali condizioni non è allora socialmente accettabile un taglio di posti auto che si dovrebbe aggirare sui 500 stalli, in una zona già soggetta a manifestazioni sportive e mercatali e che sarà interessata da cantieri legati a stadio, rimesse Amt e quant’altro”.

Il corteo, partito da piazza Galileo Ferraris, attraversa viale Bracelli, largo Merlo e via Fereggiano. I partecipanti non si sono fatti fermare dalla pioggia: presenti anche numerosi consiglieri municipali di opposizione e la Rete genovese e ligure dei comitati, per una manifestazione come da tempo non se ne vedevano in zona.

“Puntare piuttosto su un reale potenziamento del sistema di trasporto pubblico consentirebbe davvero di liberare lo spazio necessario per riqualificare le zone attraversate, riducendo il numero di auto circolanti (o in sosta) in tutta la città”, concludono i manifestanti.

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