Genova. L’Usb torna a denunciare la grave carenza di organico in Amt, l’azienda del trasporto pubblico di Genova, e le insufficienti misure adottate per affrontare il problema. “Secondo i dati emersi – dice il sindacato – il servizio si regge su un ricorso massiccio agli straordinari, con oltre il 20% delle corse garantite grazie alla disponibilità forzata dei lavoratori”.
“Una situazione insostenibile, secondo il sindacato, che evidenzia come i dipendenti siano allo stremo: ferie e riposi sistematicamente sacrificati e una qualità del servizio sempre più compromessa. A peggiorare il quadro, USB accusa le amministrazioni e la politica di non affrontare il problema con misure concrete, ma di concentrarsi invece su iniziative poco efficaci che aumentano le perdite economiche, come la gratuità di alcuni city pass e la riorganizzazione discutibile di alcune linee”, afferma l’Rsa Usb in Amt Federico Bairo.
“Le assunzioni annunciate dall’azienda, il cui numero resta indefinito ma certamente inferiore alle necessità reali, vengono considerate insufficienti – sostengono da Usb – servirebbero almeno 50 nuove unità per garantire un servizio regolare, tutelare la sicurezza dei lavoratori e rispettare i turni di riposo”.
“Il sindacato chiede un piano straordinario di assunzioni immediate e strutturali, oltre a una revisione dell’organizzazione del lavoro che tenga conto delle esigenze del personale e dell’utenza. L’attuale strategia di coprire le carenze con il ricorso agli straordinari non è più accettabile, sostiene USB, sottolineando che il servizio pubblico deve essere garantito con personale sufficiente, senza gravare ulteriormente sui lavoratori. Se l’azienda non fornirà risposte concrete in tempi brevi, USB non esclude azioni di mobilitazione per difendere i diritti dei dipendenti e il diritto dei cittadini a un trasporto pubblico efficiente”, conclude la nota