Genova. Tornerà il senso unico di marcia in via Perlasca e via 30 Giugno, le due strade di sponda del Polcevera, ma non subito. Verrà ripristinata la situazione originaria solo quando saranno terminati i lavori per la nuova viabilità sul Polcevera. Lo ha spiegato l’assessore alla Mobilità Sergio Gambino a Palazzo Tursi rispondendo a un’interrogazione del consigliere comunale Gianni Crivello del gruppo misto. Lo scorso aprile era stata bocciata in aula rossa una mozione di Cristina Lodi (Azione) con la proposta di tornare all’antico.
“La soluzione viabilistica del doppio senso di marcia di via Perlasca e 30 giugno era stata resa necessaria dal crollo del ponte Morandi che aveva determinato la chiusura di via Fillak – ha ricordato Gambino -. Si tratta di una situazione temporanea, così come gli accorgimenti del limite a 30 km/h e del divieto di svolta introdotti in una strada pensata strutturalmente, in origine, per ospitare un senso unico di marcia”.
“È nostra intenzione tornare al senso unico di una volta, ma risulta evidente a tutti come il doppio senso di marcia abbia dato benefici a chi doveva spostarsi lungo la vallata. Una volta terminati i lavori di realizzazione della nuova strada di collegamento tra via Perlasca e la rotonda della Fiumara, per via Perlasca e 30 giugno torneremo alla configurazione originaria“, ha annunciato Gambino.
“Questa misura, istituita in fase emergenziale per la ricostruzione del viadotto Morandi, è stata più volte segnalata dai cittadini come potenzialmente critica e pericolosa – ha sottolineato Crivello, ex presidente del Municipio Valpolcevera -. La sicurezza stradale è una priorità e la situazione attuale rappresenta un rischio significativo per i residenti. I cittadini della zona hanno proposto che l’immissione nel traffico da via Campi in via Perlasca sia resa più sicura, poiché attualmente avviene in maniera piuttosto selvaggia. Perché in questa città i provvedimenti presi in emergenza diventano poi regolari e sussistono in eterno, soprattutto quando nella normalità non fungono da aiuto o regolamentazione, bensì da acceleratore di criticità, traffico e maggior pericolosità?”.