Genova. Dopo gli annunci e gli “avvistamenti” dei giorni scorsi, si avvicina l’atteso momento dell’arrivo della super talpa meccanica destinata al cantiere dello scolmatore del Bisagno: secondo le previsioni, come anticipato, la Da-De, la nave cargo della Cosco partita mesi fa dalla Cina, attraccherà a Sampierdarena presso il Terminal Messina verso le 22 di venerdì 14 febbraio. Salvo eventuali sorprese meteo.
Dopo l’attracco, nella mattina successiva partiranno le operazioni doganali, e poi inizierà lo sbarco vero e proprio del materiale. Una volta a terra si aprirà la partita della movimentazione dei macchinari, alcuni dei quali di notevoli dimensioni: il pezzo più pesante arriva a 198 tonnellate, mentre tutta la tbm cuba nel complesso 1280 tonnellate.
Una logistica, quindi, non banale: da Sampierdarena, infatti, le parti della talpa dovranno attraversare la città, per arrivare presso Ca’ de Pitta, dove l’aspetta il cantiere. Alcune parti saranno stoccate in attesa nell’area ex Mape di via Emilia, già predisposta per questo compito. Sul percorso però sono molti gli ostacoli “urbani” a partire dai sottopassi ferroviari e dalle zone ad alta densità viaria.

Per questo motivo, come già successo con le parti di ponte San Giorgio, le operazioni, che potrebbero durare diversi giorni se non settimane, saranno effettuate di notte. E per l’arrivo in vallata spunta anche l’ipotesi di utilizzare il greto dello stesso Bisagno, che di fatto risale la vallata. L’ipotesi è stava ventilata dallo stesso Marco Bucci, presidente di Regione Liguria e a capo della Struttura commissariale per il Contrasto al dissesto idrogeologico della Liguria: “C’è il letto del Bisagno che può aiutare – ha spiegato a Genova24 – È una strada. Certe cose difficili e grosse si possono portare da lì. L’abbiamo fatto sul Polcevera con il ponte San Giorgio, ovviamente quando non c’è acqua. Ora non è un buon momento, non lo so se lo faremo o no, però è certamente una soluzione di emergenza che può funzionare. L’abbiamo fatto anche per il ponte del Papa, trasportato con i carrelli telecomandati sul letto del Polcevera”.
La super talpa
Nel dettaglio la nuova Tbm (tunnel boring machine, detta anche talpa meccanica) è scudata, vale a dire contenuta completamente in un grande cilindro, lo scudo, che comprende anche i meccanismi di posa automatica dei grandi conci di calcestruzzo durante la fase di avanzamento. Una funzione che permette così un lavoro più celere e maggiore sicurezza per i lavoratori stessi.
L’utilizzo del talpa è stato introdotto nel progetto in variante e lo scavo con questo macchinario avrà una sezione più grande del 2%, con un diametro di 9,7 metri contro i 9,5 previsti dal progetto iniziale. Per questo motivo per la messa in opera sono stati necessari alcuni accorgimenti: il primo è la realizzazione di una ‘caverna di lancio’ (vale a dire il luogo dove viene assemblata e messa in funzione la fresa), più ampia.
In secondo luogo la ‘traiettoria’ della galleria di scavo ha subito una leggera variazione tale da consentire un raggio di curvatura meno accentuato prima della parte finale del tunnel, per poter ‘far curvare’ il macchinario più corposo.
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