Genova. Un “miglioramento effettivo” sulle liste d’attesa “per la fine di marzo”, per poi avere il “miglioramento che abbiamo anticipato per la fine dell’anno”, cioè il sostanziale azzeramento. Il presidente ligure Marco Bucci aggiunge una tappa intermedia sul traguardo fissato in campagna elettorale, ribadito ulteriormente poco più di un mese fa: problema risolto entro la fine del 2025.
“Sulle liste d’attesa – ha sottolineato oggi Bucci a margine dell’inaugurazione della casa di comunità di Struppa – abbiamo fatto un grosso miglioramento per quanto riguarda le categorie B, che sono quelle che devono essere fatte entro 10 giorni. Quelle urgenti ovviamente non hanno bisogno perché sono fatte immediatamente. Oggi noi abbiamo un sistema digitale che ci consente di avere informazioni giornaliere, punto per punto nella regione Liguria, sulla nostra capacità di assorbire le liste d’attesa. Tra qualche giorno metteremo un paio di metriche in pubblico che misurano la capacità di miglioramento delle linee delle liste d’attesa, quindi potremo far vedere a tutti quali sono i risultati del lavoro che abbiamo fatto“.
La ricetta è composita e prevede anzitutto il ricorso ai privati accreditati con nuove risorse per acquistare prestazioni aggiuntive, ma anche gettoni ai medici per ampliare l’orario di attività degli strumenti diagnostici e ottenere nuovi slot per visite specialistiche, e integrazione dell’intramoenia nelle agende del Cup (in tutti i casi l’utente dovrà pagare solo il ticket, se dovuto). E poi c’è l’intelligenza artificiale, al centro di un progetto pilota scelto dalla presidenza del Consiglio che vede la Liguria come capofila e ha proprio l’obiettivo di smaltire le liste d’attesa.
A titolo di esempio, secondo l’ultimo aggiornamento fornito dalla Asl 3, servono ancora 155 giorni per una colonscopia o una polipectomia in classe di priorità B (10 giorni), 56 giorni per un’ecografia alla mammella, 38 giorni per una visita cardiologica, un mese per una visita pneumologica. In priorità D (30 giorni per gli esami, 60 giorni per le visite) bisogna attendere 346 giorni per una colonscopia, 254 per un’elettromiografia, 106 per una risonanza magnetica all’encefalo, 94 per un’ecografia alla tiroide.
“Altro che azzeramenti, tempi nella norma e tutto risolto. La realtà è completamente diversa da quella che Bucci vorrebbe far credere – commentano il segretario regionale del Pd Davide Natale e la responsabile sanità Katia Piccardo -. O ha dei dati segreti tenuti nascosti o è l’ennesima propaganda senza contenuti a cui questo centrodestra in dieci anni di governo ci ha abituato. Consigliamo a Bucci, prima di rilasciare dichiarazioni a caso sulle liste di attesa, di guardare le rilevazioni delle Asl e di allinearsi a quelle. Soprattutto ascolti le migliaia di cittadini che non riescono a curarsi o sono costretti a farlo affrontando sacrifici di non poco conto. Meno annunci e più rispetto”.
“Per Bucci il problema delle liste d’attesa è praticamente risolto – aggiungono il capogruppo del Pd Liguria Armando Sanna e il consigliere regionale, vicepresidente Commissione Sanità, Enrico Ioculano – Deve però aver guardato i dati sbagliati, sicuramente non quelli con cui fanno i conti quotidianamente i cittadini che hanno bisogno di curarsi. Ad oggi i tempi di attesa, accedendo sui portali delle Asl, appaino sempre troppo lunghi e in alcuni casi rimane sempre impossibile prenotare. Per fare solo alcuni esempi, in Asl 2 ci vogliono 157 giorni per una risonanza magnetica all’encefalo e 90 per una Tac con priorità B. In Asl 5 per una risonanza si aspetta 119 giorni e 91 in Asl 4 invece dei 10 della prescrizione, in Asl 1 bisogna aspettare 163 giorni anziché 10 per una visita pneumologica e in Asl 3, 155 giorni per una colonscopia. Questa è la realtà, nessun miglioramento. In Liguria riesce a curarsi solo chi può. Gli altri sperano che qualcuno di disdica per non dover aspettare mesi oppure rinuncia. Quindi basta parole, ma si agisca per garantire a tutti i liguri il diritto alla cura”.
“Quanto ci piacerebbe fosse vero – ribatte il consigliere regionale del M5s Stefano Giordano -. Marzo è dietro l’angolo e noi, che siamo abituati ad ascoltare i cittadini e i loro bisogni anziché guardare solo al proprio tornaconto elettorale come fa da sempre la destra, abbiamo già raccolto un grido di allarme di una cittadina malata oncologica, che sta già facendo i conti con il miglioramento effettivo sulle liste d’attesa. Nel 2018, la signora che ci ha contattato era stata operata per un tumore al seno e oggi è seguita dalla breast unit di Villa Scassi. Con la richiesta dell’oncologa, in previsione di una visita di controllo a giugno, avrebbe dovuto prenotare una mammografia per il mese di maggio e un’ecografia adesso. La signora ha subito chiamato il Cup, il quale però, appartenendo lei al centro di senologia di Villa Scassi, l’ha dirottata sull’ospedale di Sampierdarena. Sapete cosa le è stato detto? Che non c’è posto né per l’eco, né per la mammografia. Ora, è normale che succeda questo a un paziente oncologico? No. E pensare che, nonostante la dovuta cautela, quasi nutrivamo speranze: eravamo infatti rimasti alle parole dell’assessore competente, secondo cui, per i malati oncologici, sarebbe già in corso un progetto per la revisione dei percorsi di follow-up al fine di renderli efficaci nei confronti dei pazienti presi in carico. Possiamo dire che il progetto fa già acqua da tutte le parti e che Bucci come al solito fa promesse da marinaio? Il centrodestra non sa di cosa parla: le liste sono più drammatiche che mai e per averne contezza basterebbe parlare con i liguri”.