La sentenza

Marinella in liquidazione giudiziale: debiti scaduti per oltre 30mila euro e insolvenza della società

Si procederà all'inventariazione dei beni per fare recuperare i soldi spettanti ai creditori

marinella nervi

Genova. La società Marinella 1939 srl, che gestisce l’omonimo locale sulla passeggiata di Nervi, andrà in liquidazione giudiziale. A stabilirlo la VII sezione civile del Tribunale di Genova che questa mattina ha emesso la sentenza di apertura della procedura.

Secondo quanto emerso agli atti risulta un ammontare di debiti scaduti ampiamente superiore ai 30 mila euro, soglia prevista dalla normativa per far scattare la procedura, mentre oggi la società si trova in stato di insolvenza. L’apertura della liquidazione giudiziale è stata dichiarata su istanza della stessa società, come riportato dal testo della sentenza.

L’incarico di curatore fallimentare è stato affidato al dottor commercialista Dante Benzi, che “con urgenza” procederà all’inventariazione dei beni esistenti nel locali di Nervi. Il prossimo 18 giugno è stata infine fissata la data per l’adunanza per l’esame dello “stato passivo” della società.

Il locale iconico di Nervi

Lo scorso agosto, il locale era stato chiuso per lavori, come confermato a Genova24 dalla stessa società, dopo che il bar ristorante era stato aperto al pubblico nei mesi precedenti. Il titolare Igor Mendelevich aveva infatti deciso di partire subito con il locale e la ristorazione per farsi conoscere dai genovesi, ma restavano da completare l’hotel 4 stelle superior e il centro benessere.  Nove camere con vista mozzafiato sul mare, tutte con vasca idromassaggio e dotate di ogni comfort. Ad oggi non completati.

La società La Marinella 1934 era stata creata nel 2017 da Igor Mendelevich e altri soci per rilanciare il gioiello in stile art-déco in declino da decenni e abbandonato definitivamente dal 2012. Una volta siglato l’accordo col Comune, la mareggiata epocale del 2018 aveva messo in serio pericolo tutto il progetto a quattro giorni dall’avvio del cantiere. Un’ulteriore mazzata era arrivata dal mare nel 2021 a lavori in corso.

L’investimento previsto in origine era di 2,5 milioni, alla fine ne sono serviti almeno 4. Nel frattempo, però, è stato anche rinegoziato il contratto con Tursi: quello iniziale comprendeva una concessione di 20 anni con un canone annuo di 32mila euro nei primi dieci e 64mila euro nei successivi, quello nuovo ha abbattuto il canone alla soglia minima prevista dalla legge (2.500 euro) senza tuttavia allungare la durata della concessione.

Le reazioni alla notizia

Tra i primi a commentare la notizia il consigliere del municipio Levante Marco Mes (M5s): “Uno dei “recuperi più attesi da tutta Genova”, per citare l’ex presidente della Regione, come mai ha fatto questa fine ingloriosa? Ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, appare chiaro: la destra si spertica in annunci ma poi non vigila, anche quando ha interessi evidenti. Ora la domanda è: dobbiamo forse pensare che tramonterà sine die pure il progetto della diga soffolta – “casualmente” riservata al tratto antistante la Marinella quando sono invece svariati i tratti di litorale genovese che attendono interventi similari, in alcuni casi persino urgenti – per mettere in sicurezza l’area? Altra domanda: quanto è costato a oggi tutta l’operazione tra progettazione della diga e mancati incassi per Tursi? Ricordiamo, secondo fonti giornalistiche, che il Comune aveva scalato la concessione, rinunciando a un canone annuo di 32mila euro per i primi dieci anni e di 64mila euro nei successivi dieci, accontentandosi della soglia minima prevista dalla legge (2.500 euro)”.

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