Le indagini

Tragedia di Serra Riccò, la jeep andava a “velocità molto elevata” e non ha frenato: disposta l’autopsia sulle due vittime

Il 21 enne morto per un taglio netto alla gola con un taglierino preso dall’auto. Il dramma di due famiglie e il lutto di tutta la comunità di Sant'Olcese

incidente serra riccò

Genova. Andava a velocità molto elevata la jeep guidata dal 21enne Pavel Garbarino che la sera di sabato ha centrato e ucciso la 35enne Barbara Wojcik sulla strada provinciale 2, tra Sant’Olcese e la Busalletta, nel territorio del comune di Serra Riccò.

La donna, madre di un bimbo di 13 anni, era uscita per comprare le sigarette e guidava in senso opposto a quella del giovane meccanico che, in base ai rilievi dei carabinieri guidati dal comandante della compagnia si Sampierdarena Alberto Sganzerla, ha completamente invaso la corsia opposta travolgendo la donna e spezzando in due il Kymco che lei stava guidando.

Sulla strada non risultano segni di frenata. Se il ragazzo abbia avuto un malore o abbia perso il controllo del mezzo o, ancora, se fosse sotto l’effetto di alcol o droghe, sarà l’autopsia a dirlo.

La procura di Genova ha disposto gli accertamenti su entrambi i corpi. Barbara Wojcik, dipendente di un’azienda dolciaria ma anche volontaria al circolo di Vicomorasso, è morta sul colpo dopo l’impatto violentissimo. Garbarino, sceso praticamente illeso dall’auto, l’ha vista e probabilmente riconosciuta. Per questo, disperato e sotto choc è tornato all’auto, da un borsone di lavoro ha estratto un taglierino e si è reciso la gola con un taglio netto.

Nel 2022 l’incidente in moto: nessun altro rimase coinvolto

Garbarino aveva la patente in regola così come in regola era l’auto intestata al padre. Nel 2022 il ragazzo, che faceva il meccanico ma recentemente era stato assunto in Aster, era già stato coinvolto in un incidente piuttosto grave che era avvenuto nel comune di Genova e Pavel nell’occasione era alla guida di una moto e nessun altro era rimasto coinvolto.
Aveva scritto un e-book autoprodotto dove raccontava con l’utilizzo di un alter-ego la passione per la velocità, ma parlava anche di amicizia, solitudine e della difficoltà di essere accettati. Un documento che forse aveva scritto come una sorta di autoterapia per esorcizzare quella brutta esperienza, ma che ora getta un’ombra ancora più drammatica su quanto accaduto.

Il lutto del Comune di Sant’Olcese

Il Comune di Sant’Olcese ha annullato tutti gli eventi previsti nell’ambito del carnevale e proclamerà una giornata di lutto cittadino, la cui data è ancora da fissare. “Per la nostra comunità è stata una doppia tragedia, entrambe erano persone conosciute e che si conoscevano tra loro – dice Sara Dante, sindaca di Sant’Olcese – Barbara era molto attiva non solo presso il circolo di Vicomorasso ma si impegnava molto in diverse opere di volontariato, Pavel era un ragazzo che aveva iniziato a lavorare da giovanissimo, come tutti i ragazzi della sua età frequentava anche il circolo di Vico e quindi i due si erano già incontrati”.

La doppia tragedia colpisce duramente i familiari dei due morti. Il figlio di Barbara Wojcik, 13 anni, frequenta le scuole del Comune e anche tra i più giovani lo stato d’animo generale è di grande tristezza. “Spiegare cosa è accaduto è oggi impossibile – conclude Dante – al di là di quello che appureranno le indagini, ci sono due vite distrutte, due vite di persone che erano profondamente radicate nella nostra comunità”.

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