Dati

A Genova la Tari più alta di tutto il Nord Italia: le famiglie pagano in media 508 euro all’anno

Lo studio della Uil conferma il primato del capoluogo, mentre La Spezia ha l'importo più basso d'Italia: solo 170 euro a nucleo

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Genova. Con 508 euro versati in media ogni anno da ciascun nucleo familiare, Genova si conferma la prima città del Nord e la terza in Italia con la Tari più alta. È quanto risulta dallo studio elaborato dalla Uil che calcola la media nazionale a 337 euro.

L’indagine, realizzata dal servizio stato sociale, politiche fiscali e previdenziali, immigrazione del sindacato, diretto dal segretario confederale Santo Biondo, evidenzia un incremento della Tari in tutte le macroaree del Paese. Se si considera, però, l’impatto sul reddito netto medio familiare, questo risulta più elevato al Sud e nelle Isole, con un’incidenza della Tari pari all’1,34%, ossia più del doppio rispetto allo 0,64% registrato nel Nord-Est. Uno squilibrio “non giustificato né dalla qualità del servizio né da una maggiore produzione di rifiuti”, ma risultato di un sistema “inefficiente e privo delle infrastrutture necessarie per abbattere i costi di smaltimento”, commenta la Uil.

La città più cara in tutta Italia è Pisa con un costo di 595 euro medi a famiglia. E se il capoluogo detiene il primato dell’Italia settentrionale, in Liguria c’è anche la Tari più economica di tutto il Paese: alla Spezia si pagano solo 170 euro a nucleo.

Peggio di Genova a livello nazionale ci sono Brindisi, dove si versano 518 euro, e  Trapani con 511 euro. Seguono Pistoia 504 euro, Napoli 493 euro, Reggio Calabria 487 euro, Barletta 485 euro, Siracusa e Asti 481 euro. Tra le più economiche, oltre a La Spezia, figurano invece Belluno 186 euro, Novara 189 euro, Brescia 195 euro, Ascoli Piceno 200 euro, Trento 202 euro, Macerata 204 euro, Vercelli 205 euro, Udine 211 euro e Pordenone 214 euro. Roma e Milano sono in media rispettivamente a 326 e 306 euro a nucleo familiare.

Ai fini dell’indagine, è stato quindi estrapolato dalla banca dati dell’Istat il “reddito netto medio familiare senza affitti figurativi” (al netto delle imposte e dei contributi, escludendo il valore dell’affitto figurativo) dell’anno 2023 ed è stato rapportato alle medie della Tari delle quattro zone geografiche del nostro Paese. Nel 2024 le famiglie meridionali (isole comprese) hanno sostenuto una spesa media di 388 euro, contro i 278 euro del Nord-Est del Paese. Peggio ancora, l’incidenza della Tari sul reddito familiare è dell’1,34% nel Mezzogiorno, più del doppio rispetto allo 0,64% registrato nel Nord-Est.

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