Genova. “Farò un’interrogazione urgente domani in consiglio comunale per avere risposte sul futuro della Marinella, locale di pregio e fiore all’occhiello per il turismo, il cui recupero era stato tra i più annunciati della città. Salvo poi scoprire dai giornali, qualche giorno fa, che la società andrà in liquidazione giudiziale per debiti e insolvenza”.
Questo il commento della consigliera comunale di Azione Cristina Lodi alla notizia, data in anteprima su Genova24, della liquidazione giudiziale del noto locale nerviese. “Ma non doveva essere “per genovesi e turisti un’offerta in più in uno degli scorci più affascinanti della città” come scriveva entusiasta l’ex sindaco Bucci alla riapertura nel gennaio 2024?E i sopralluoghi, diversi in questi anni, tenuti anche dall’ex presidente di regione Toti, nei quali si dimostrava grande attenzione a tutti i livelli, affinchè la struttura conoscesse finalmente un riscatto, dopo la chiusura del 2012 e i danni della mareggiata del 2019?”.
“Tutto finito così, tra nastri, annunci, promesse – prosegue Lodi – Di vero c’è solo che questa struttura è ferma. Anche perché mi domando e lo chiederò con forza in consiglio comunale, che cosa è per la maggioranza che finora ha governato Genova, l’idea di una riqualificazione. Non credo sia un’idea molto seria. Riqualificare vuol dire considerare diverse fasi: prima dell’intervento, durante la sua realizzazione e dopo il completamento. Ogni fase richiede una pianificazione accurata per garantire che gli spazi riqualificati non siano solo esteticamente gradevoli ma anche funzionali nel lungo termine”
“E una volta completata la riqualificazione, è essenziale avere una visione chiara su come utilizzare questi spazi affinché non finiscano per essere abbandonati o trascurati. Tuttavia, ciò che si è visto in varie occasioni è che a fronte di un’eccessiva celebrazione e passione per l’annuncio facile, poi ci si è trovati davanti a fallimenti che lasciano l’amaro in bocca come quello della Marinella – conclude la consigliera – Quali sono le azioni che intende attivare il Comune di sua competenza? Ad oggi quanto è costata all’amministrazione questa operazione fallimentare tra progettazione della diga soffolta e riduzione dell’importo della concessione drasticamente accontentandosi della soglia minima prevista dalla legge ? A quanto alla fine ammonta? Si riuscira’ a trovare una soluzione? Pretenderò risposte in consiglio comunale nel merito”.