Genova. L’assessore ai Trasporti della Regione Liguria Marco Scajola ha scritto oggi una lettera indirizzata al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e a quello dei Trasporti Matteo Salvini per evitare il paventato declassamento dell’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova. Tale provvedimento, come hanno sottolineato ieri Pd e M5s diffondendo la notizia, comporterebbe un taglio sul personale operante relativamente ai vigili del fuoco e agli addetti dello scalo, mettendo inoltre a rischio diversi voli.
“Non appena appresa questa possibilità di declassamento ho immediatamente scritto una lettera ai ministri Piantedosi e Salvini per chiedere ufficialmente che questo provvedimento venga rivisto, anche alla luce dei recenti investimenti fatti con importanti lavori per ampliare lo scalo e renderlo più accogliente e tecnicamente all’avanguardia – dichiara Scajola -. Parliamo di un aeroporto baricentrico per tutto il nord-ovest del Paese e strategico per l’internazionalità che Genova e la Liguria hanno saputo conquistare negli ultimi anni con una crescita costante. Il nostro territorio è già in sofferenza dal punto di vista dei trasporti, tra i cantieri autostradali e quelli ferroviari in corso, un taglio di questo genere sarebbe chiaramente controproducente. Auspico, per ciò, che la nostra richiesta sia accolta totalmente e che si punti a implementare e non a diminuire le possibilità dell’aeroporto di Genova”.
L’assessore Scajola ha inoltrato la nota a tutti i parlamentari eletti in Liguria per fare fronte comune e rimarcare la strategicità dell’aeroporto genovese.
A rispondere indirettamente è il viceministro Edoardo Rixi che cerca di spegnere le polemiche: “Nel decreto adottato dal Viminale non c’è nessun declassamento in vista per l’aeroporto di Genova. Il livello di presidio dei vigili del fuoco negli aeroporti italiani è basato su dati oggettivi che prendono a riferimento la quantità di traffico di ogni aeroscalo. Sulla base di questi parametri è in corso una riorganizzazione di risorse e mezzi a livello nazionale che segna comunque un rafforzamento dei livello di sicurezza. In ogni caso, da questa rimodulazione non si avrà alcun impatto sull’operatività del Cristoforo Colombo, sia per la quantità che per la tipologia dei voli che operano sullo scalo. È infatti il traffico aereo che determina il fabbisogno di vigili del fuoco, e non il contrario”.
Intanto però il presidente Marco Bucci lancia una frecciata ai due azionisti dell’Aeroporto, entrambi pubblici, che l’anno scorso hanno bloccato la privatizzazione del Cristoforo Colombo: “Bisogna andare a chiedere agli azionisti dell’aeroporto di aumentare i traffici. Questa è forse l’unica cosa da fare. Camera di Commercio e Autorità Portuale: andate a chiedere a loro di aumentare i traffici e voi vedrete che avremo anche vigili del fuoco“.
Dura la reazione dei sindacati: “Il declassamento dell’Aeroporto di Genova da parte del ministero dell’Interno di concerto col ministero dei Trasporti è uno schiaffo nei confronti dei lavoratori e di tutta la nostra città – scrivono Fabio Ferretti (Filt Cgil), Raffaele Lupia (Fit Cisl) e Silvana Comanducci (Uiltraporti) in una nota congiunta -. Non solo ci saranno effetti negativi dal punto di vista della sicurezza con una riduzione dei vigili del fuoco ma ci troviamo di fronte ad un pesante danno di immagine di cui avremmo fatto volentieri a meno proprio quando tutti insieme cercavamo di rilanciare il Cristoforo Colombo. Oltre al danno c’è anche la beffa considerato che la nostra regione è già penalizzata dalla situazione autostradale per le merci e i passeggeri. Adesso chiediamo un’immediata presa di posizione da parte degli azionisti dell’aeroporto e di tutte le istituzioni perché non è accettabile questo declassamento”.