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Dalla Foce alle vette della musica italiana: chi è Olly, il 24enne genovese che ha vinto Sanremo

Classe 2001, figlio di un avvocato e di una magistrata, sognava di fare il rugbista. Negli ultimi anni un crescendo di successi. "Non mi aspettavo di arrivare al grande pubblico. Eurovision? Devo metabilizzare"

Generico febbraio 2025

Genova. Si chiama Federico Olivieri, non ha ancora 24 anni (li compirà il 5 maggio) ed è nato a Genova, figlio di un avvocato e di una magistrata. È lui Olly, il vincitore della 75esima edizione del Festival di Sanremo con Balorda nostalgia, un trionfo maturato serata dopo serata contro tutti i pronostici della vigilia, sebbene già al secondo giorno della kermesse fosse balzato al primo posto della classifica degli ascolti su Spotify.

Cresciuto nel quartiere della Foce, ha studiato musica e canto al conservatorio Paganini e si è laureato in economia e management d’impresa all’Università di Milano. Da giovanissimo sognava di fare l’attore e il rugbista, sport che ha praticato per 12 anni anche grazie alla sua notevole statura (1,95 metri). Gli esordi musicali risalgono alla sua adolescenza, quando ha formato il collettivo Madmut Branco pubblicando il suo primo progetto discografico, Piacere mixtape.

Dopo varie collaborazioni e pubblicazioni da solista, tra i primi successi si ricorda il remix del brano La notte di Arisa, che ha iniziato a spopolare su Instagram, poi la svolta nel 2022 con Un’altra volta diventato virale su TikTok superando i 5 milioni di stream sulla piattaforma Spotify.

La prima partecipazione al Festival di Sanremo, raggiunta grazie al secondo posto a Sanremo Giovani con L’anima balla, è del 2023 col brano Polvere, arrivato al 24esimo posto e in seguito certificato disco di platino. Da lì in poi è stata una carrellata di successi. Con Devastante, uscito lo scorso marzo, ha ottenuto il triplo platino, con Per due come noi in collaborazione con Angelina Mango e Jvli è arrivato ancora un doppio platino.

Come molti rapper della sua generazione è stato oggetto di controversie. Nel 2023 è stato accusato di omofobia in base a un video di freestyle che lo vede protagonista all’età di 18 anni. Nel mirino anche il testo di Mai e poi mai interpretato come incitamento alla violenza sulle donne per i versi Il giorno che la trovo o la sposo o la ucciderò, se no può stare qui sicuro non la lascio a te, parole in seguito modificate.

Le dichiarazioni del giorno dopo: “Non me lo aspettavo, Eurovision? Devo metabolizzare”

Non mi aspettavo di arrivare al grande pubblico – ha detto nella Sala Stampa del Teatro Ariston – Sono tanti anni che scrivo e lavoro sulla mia musica e sono abituato a ricevere amore perché chi mi ascolta riconosce la verità in quello che scrivo. Però riceverne tanto in una settimana è stata una scoperta. La serata più emozionante è stata quella di giovedì quando sono sceso dal palco e ho sentito il calore del pubblico in sala. Io faccio musica per la gente, poco importa se la mia canzone sia la storia mia o di un altro, l’importante è che qualcuno ci si riconosca come sta accadendo a tante canzoni del Festival”.

A emozionarlo sono stati, comprensibilmente, anche i complimenti di Vasco Rossi che, su Instagram, ha scritto KomplimentOlly: “Quando me lo hanno detto, non ho capito più niente. Ma mi sono reso conto che era successo davvero qualcosa”. I primi che ha chiamato sono stati mamma e papà: “Mio padre era fuori con i cani – ha detto sorridendo -. Mi sembrava giusto ringraziare loro per primi, mi hanno messo al mondo e mi hanno dato la possibilità di investire il mio tempo come volevo, credendo a quello che facevo. Se dovessi avere un bimbo o una bimba, ora è presto ma se mi innamoro chissà, spero di dargli lo stesso insegnamento”.

L’unica gara che faccio è sempre solo contro me stesso – ha detto ancora -. Fisicamente posso trarre in inganno ma nascondo una grande timidezza che, a volte, può essere scambiata per diffidenza. Che, poi, da genovese un po’ ce l’ho nel Dna. Ma ho anche una profonda sensibilità, sono cresciuto in una famiglia che mi ha insegnato a farmi sempre una domanda in più, anche se più cresco e meno risposte trovo e faccio canzoni anche per immaginare un mondo migliore quando questo non mi piace”.

Adesso l’Eurovision Song Contest? “Devo dirlo onestamente, quello che è successo ieri sera è folle, non consideravo proprio la vittoria e, dunque, non ho pensato all’Eurovision. È un onore avere quell’opportunità, è un evento gigante, ma ho bisogno di metabolizzare quello che è successo e prendermi del tempo. Ho 23 anni e finora ho fatto tutti gli step uno alla volta. Ho anche detto tanti no. Ora non voglio dire no ma voglio incanalarlo nel modo giusto perché al centro ci saranno sempre la parola e la sostanza e niente deve minacciarle”.

A lui sono arrivate le congratulazioni del presidente Marco Bucci e del vicesindaco reggente Pietro Piciocchi che ha espresso il desiderio di incontrarlo di persona a Palazzo Tursi. Ora per Federico Olivieri – in arte Olly – c’è il dovuto riposo dopo cinque giorni sulla cresta dell’onda e una serata che difficilmente potrà mai dimenticare, poi verrà probabilmente il momento del tributo da parte della sua città. Che si conferma una fucina di talenti emergenti (l’altro concittadino illustre è Bresh, arrivato 11esimo) a dispetto della demografia e del diffuso pessimismo.

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