Bagarre

Caos in consiglio regionale, Giordano choc: “Al centrodestra piace bruciare, come ai tempi bui”

La frase del consigliere M5s interpretata come riferimento implicito ai lager nazisti, seduta sospesa tra le urla. Poi chiede scusa e si autosospende. Bucci: "Mi aspetto dissociazione a livello nazionale, soprattutto da Conte"

Genova. “Piace al centrodestra bruciare, sembra di essere tornati durante i periodi bui della seconda guerra mondiale. Da una parte vogliono bruciare i morti in un secondo forno crematorio nel cimitero di Staglieno, dall’altra vogliono bruciare i rifiuti”. È la frase pronunciata oggi in consiglio regionale da Stefano Giordano, unico eletto del Movimento 5 Stelle, durante la replica all’assessore Giacomo Giampedrone dopo un’interrogazione sulla chiusura del ciclo dei rifiuti.

Inevitabile il riferimento, seppur implicito, ai lager nazisti. In aula è scoppiato il caos e la seduta è stata sospesa tra le urla della maggioranza. Alla ripresa (momentanea) dei lavori Giordano si è scusato e ha annunciato la propria autosospensione, poi Bucci ha chiesto al centrosinistra nazionale di dissociarsi (in particolare a Giuseppe Conte, leader del M5s) e ha “proposto” le dimissioni per il consigliere protagonista dell’episodio.

Tra i primi a protestare, con la consueta veemenza, la consigliera Lilli Lauro di Fratelli d’Italia: “Mi sento offesa, vergogna, ma come ti permetti? È gravissimo”. A quel punto, mentre Bucci  (come ormai accade durante ogni seduta) gridava alle “falsità inaccettabili”, si è aggiunto l’assessore Giacomo Giampedrone che ha alzato la voce: “Ha detto o no che al centrodestra piace bruciare, come nei lager? È vergognoso quello che ha detto“. Molti hanno chiesto l’espulsione di Giordano dall’aula.

 

Da tutto il centrodestra è partita l’invettiva contro i banchi della minoranza: “Dovete dissociarvi da quello che ha detto, non appoggiarlo“. I consiglieri d’opposizione, però, hanno spiegato di non aver sentito la frase, che comunque è stata registrata e verbalizzata. Bucci ha chiamato in causa Orlando: “Ministro Orlando, parla, datti da fare”. Nel frattempo è scoppiata una furiosa lite tra il vicepresidente del Consiglio Roberto Arboscello e l’assessore Paolo Ripamonti.

Sospesa la seduta dal presidente Stefano Balleari, è stata convocata una conferenza dei capigruppo nel tentativo di stemperare gli animi e riprendere i lavori. Alcuni consiglieri hanno chiesto agli uffici se ci sono estremi per sanzioni disciplinari all’indirizzo di Giordano e c’è chi ha sussurrato di denunce.

“Nell’onestà intellettuale a volte c’è anche il coraggio di chiedere scusa – ha esordito Giordano alla ripresa della seduta -. La mia uscita è stata inopportuna, non voleva assolutamente portare la discussione su qualcosa che non mi appartiene e me ne dissocio. La mia uscita voleva in qualche modo stimolare. Probabilmente il fatto di non aver dormito stanotte e problemi familiari mi hanno indotto in uno stress personale. Ma garantisco che non c’era nessun tipo di parallelismo tra le scelte infrastrutturali che non condividiamo, legittimamente, e una ferita profonda. Ritengo che il mio atto sia un inizio di un clima costruttivo”. Quindi l’annuncio: “Comunico la mia autosospensione, un piccolo segno. Rimane però l’amarezza, vorrei che quello che sto facendo fosse un metodo e invito tutti a riflettere”.

La polemica però non si è esaurita col gesto di Giordano. Dopo altre due sospensioni concesse da Balleari, la prima per una riunione di maggioranza e la seconda per un’ulteriore conferenza di capigruppo, è stato deciso di chiudere la seduta – nonostante le numerose interrogazioni ancora da discutere – con due interventi conclusivi.

A parlare a nome della minoranza è stato il vicepresidente del Consiglio Roberto Arboscello: “Raramente nelle istituzioni capita di sentire pronunciare la parola scusa, questa mattina l’abbiamo sentita pronunciare in modo chiaro per parole che lo meritavano perché inopportune. Oggi abbiamo assistito anche all’autosospensione del consigliere Giordano. Non c’è altro da aggiungere, ha detto tutto lui. Il fatto che siamo ancora qui a discutere di questo mostra la volontà di una certa strumentalizzazione della vicenda da parte della maggioranza. Se davvero si volesse bene all’assemblea legislativa si dovrebbe andare avanti coi lavori”.

La replica per tutto il centrodestra è arrivata da Bucci: “Le scuse devono essere sempre accettate. Ritengo assolutamente scorretto e improvvido rilanciare con accuse di strumentalizzazione, mi sarei aspettato di tutto tranne questo”. Poi, nel merito della questione: “Noi pensiamo che la frase sia gravissima, è stato fatto un grosso torto a tutta l’assemblea regionale. Questo non va bene e va rimarcato assolutamente, è uno stile che abbiamo già visto e va rifiutato”.

“Non abbiamo sentito la dissociazione da tutti i partiti – prosegue il governatore -. Vorremmo che tutta la minoranza facesse un atto di dissociazione da quello che è stato detto, ce lo aspettiamo anche a livello nazionale, dai segretari dei partiti. Mi aspetto che il presidente del M5s Giuseppe Conte, che conosce Genova e con cui ho lavorato, dica chiaro e tondo che le parole del consigliere Giordano sono inaccettabili. Sarebbe un bel segnale per tutti. Vedremo se sarò fortunato o se qualcuno avrà paura anche di dissociarsi”.

Infine, commentando l’autosospensione di Giordano: “È corretto abbandonare l’aula, direi che sarebbe corretto anche dare le dimissioni, chieste spesso dalla minoranza per fatti analoghi in passato. Non lo richiedo ufficialmente, ma penso sarebbe stato un bel segnale, non autosospendersi ma dimettersi, ed è il frutto di quanto è successo in questi quattro mesi con continue illazioni lontane dal vero”.

Le reazioni

Dopo le parole in aula, Stefano Giordano è tornato sul tema con un comunicato stampa: “Ammetto di essere andato oltre nella replica all’assessore sulla volontà di costruire un inceneritore in Liguria. Non era mia intenzione offendere l’aula con un richiamo al capitolo più buio della storia del ‘900. Detto ciò, non accetto lezioni dalla destra che brucia i soldi dei contribuenti con canili di lusso in Albania o manda sistematicamente in fumo la credibilità degli italiani nel mondo rilasciando un torturatore e stupratore di bambini”.

“Ferma condanna” arriva da Ilaria Cavo, deputata di Noi Moderati: “Affermazioni inaccettabili e irricevibili per il centrodestra e per tutti, perché associano una delle più terribili ferite della storia a una scelta amministrativa nell’ambito del trattamento dei rifiuti. Un’associazione che non solo non si può fare o dire ma non si deve neppure pensare. Le successive scuse di Giordano sono il minimo, ma non bastano: ci aspettiamo una chiara presa di distanza da parte del M5S e di tutta l’opposizione, a ogni livello. Non ci può essere spazio per alcuna ambiguità”.

“La frase pronunciata oggi dal consigliere del M5s, Stefano Giordano, è stata di una gravità inaudita, innanzitutto nei confronti dell’istituzione e dell’aula all’interno della quale è stata pronunciata – scrivono in una nota i capigruppo di maggioranza Rocco Invernizzi (Fratelli d’Italia), Matteo Campora (Vince Liguria-Noi Moderati), Sara Foscolo (Lega Liguria – Salvini), Giovanni Boitano (Orgoglio Liguria) e Carlo Bagnasco (Forza Italia) -. Altrettanto inammissibile è stato il silenzio che l’ha accompagnata da parte dell’opposizione. I consiglieri del centrosinistra hanno dapprima provato a sostenere di non aver sentito ciò che è stato detto. Poi, al rientro in aula, sono tornati a citare l’episodio senza stigmatizzarlo. Infine, dopo le scuse del consigliere Giordano, accolte dalla maggioranza e dal presidente Marco Bucci, l’intervento fatto a nome di tutta l’opposizione dal vicepresidente del consiglio Roberto Arboscello, ha provato ad esaltare il comportamento del pentastellato Giordano per il solo fatto di aver presentato doverose scuse. Per tutto il tempo è insomma mancata la stigmatizzazione delle gravissime affermazioni e addirittura si è parlato di strumentalizzazione della maggioranza, provando a ribaltare le responsabilità”.

“Vista questa sinistra che, a Genova, cerca ogni giorno difficili equilibrismi per trovare un candidato sindaco, e non riesce a condannare nettamente il comportamento di un alleato, giustamente il presidente Bucci ha chiesto che la presa di posizione arrivi netta almeno a livello nazionale. Vediamo se riusciranno a farlo, o se confermeranno di considerare il rispetto delle istituzioni sottomesso agli interessi di bassa politica e di coalizione”, conclude la nota della maggioranza.

“Le opposizioni dovrebbero vergognarsi per quanto accaduto oggi nell’aula del Consiglio, con frasi di inaudita gravità pronunciate da un consigliere pentastellato, da cui non mi pare abbiano preso le distanze in modo chiaro e netto. Invece sollevano polemiche in materia di rifiuti basate su falsità, dimostrando ancora una volta tutte le contraddizioni del centrosinistra, che aveva lasciato la Liguria in una situazione a dir poco tragica nel 2015. Dicano chiaramente che non vogliono la chiusura del ciclo dei rifiuti in Liguria, mentre a Roma l’amministrazione di centrosinistra guidata dal Pd sta realizzando il più grande termovalorizzatore del Paese. Qui in Liguria il centrodestra da quasi dieci anni alla guida della Regione attua una politica coerente e unitaria, anche su questa materia: è una delle ragioni per cui il presidente Bucci ha vinto le ultime elezioni regionali, con il consenso della maggioranza dei liguri”. Così l’assessore al Ciclo dei Rifiuti Giacomo Raul Giampedrone risponde alla minoranza in Consiglio regionale.

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