Genova. “Che il candidato siano andati a prenderlo a Roma, perché mi dicono che questa persona vive a Roma, credo sia un’operazione da Guinness dei primati. Senza nulla togliere a lei che è una persona rispettabilissima“. Le prime schermaglie da campagna elettorale arrivano negli istanti in cui Silvia Salis accetta formalmente la candidatura a sindaca di Genova per il centrosinistra, proprio mentre il centrodestra in un evento all’Acquario presenta ufficialmente quella di Pietro Piciocchi. E il vicesindaco reggente non si tira indietro quando i cronisti lo incalzano chiedendo un commento sulla sua prossima avversaria.
“Io non la conosco, sicuramente è una persona che esprime una storia di successo e alla quale fin d’ora va tutto il mio rispetto e anche la mia ammirazione perché credo che abbia dimostrato molto coraggio a mettersi con una compagnia così chiassosa, così rissosa, così avvitata e contorta. Da questo punto di vista le faccio i migliori auguri. In comune abbiamo il nome del nostro primo figlio, Eugenio: mi ha un po’ stupito perché non è un nome così ricorrente. Dopodiché non vedo l’ora di incontrarla e di potermi misurare con lei”.
Sulla presunta “romanità” dell’avversaria si risparmiano le battute. “Se qualcuno che non è nemmeno residente a Genova si candida a Genova, non potrà nemmeno votare. Magari datele in fretta la residenza così potrà votare, facciamo uno sforzo all’anagrafe“, ha detto il presidente Marco Bucci che pochi giorni fa le aveva dedicato parole di apprezzamento sottolineando però le “tante foto assieme”. Ma Silvia Salis in realtà ha la residenza a Quinto – dove abita effettivamente – suo figlio è nato a Genova e fa la spola con la capitale per lavoro. “Il nostro è un candidato a chilometro zero, non a chilometro 504”, scherza Matteo Campora, capogruppo di Vince Liguria in Regione. “Silvia Salis? Non voglio essere scortese ma non la conosco, non sono appassionato di lancio al martello e non so dare un giudizio sulla persona e sulle competenze. Di certo però ritengo che Beppe Pericu fosse tutta un’altra cosa e mi pare strano che la sinistra abbia fatto questa scelta”, il commento dell’assessore comunale Francesco Maresca.
L’attacco, puntualizza Piciocchi, non è rivolto alla persona ma alla coalizione: “Stamattina mi sono venute alcune riserve nel leggere certi interventi. Dire che ci saranno regolamenti di conti, dire che questa candidatura non è stata condivisa, che solamente alcuni conoscono questa persona… Se vincessero le elezioni, cosa che non sarà, io credo che la città non abbia bisogno di regolamenti di conti. Il problema è che tutto questo è sulla pelle della città. Loro hanno confezionato una coalizione che, con tutto il rispetto per le singole persone, mi sembra un po’ una corte dei miracoli, un’armata Brancaleone, non ho ben capito poi qual è l’elemento che li tiene insieme, se non un’alleanza con uno scopo veramente elettorale.
Incredibile, secondo il vicesindaco, “che non siano riusciti a trovare un candidato radicato sul territorio, dopo che per anni hanno insegnato il primato della politica e il primato di chi ha costruito una competenza dopo una lunga gavetta. Ripeto, non sono parole nei confronti di Silvia Salis, persona veramente ammirevole, e lo ribadisco, massimo rispetto nei suoi confronti. Mi lascia perplesso tutta questa costruzione che si è aggregata intorno a lei e che francamente non so quanto potrà poi esprimere nel governo della città. Città che non ha bisogno di regolamenti di conti, ma ha bisogno di concretezza, coesione, unità, stabilità, tutto quello che invece credo la nostra coalizione sia in grado di di offrire”.
Il leader della Lega Edoardo Rixi la mette sul piano politico: “È persona molto vicina al riformismo di Renzi che ha cambiato il Pd, magari cambia anche il Pd di questa città che non sarebbe un problema, a noi piacerebbe avere un Pd un po’ più al passo coi tempi”. Ed è proprio sulla vicinanza di Salis all’ambiente riformista (il marito Fausto Brizzi è stato più volte invitato da Matteo Renzi alla Leopolda) si concentrano le principali preoccupazioni del centrodestra.
“In questo momento credo che sia prematuro esprimersi perché la natura di questa candidatura non è chiara a me e penso che non sia chiara a molti. Lo scopriremo – commenta Piciocchi -. Io penso a costruire una proposta credibile, lavoro in questa amministrazione da oltre sette anni e mezzo, credo senza presunzione di avere una conoscenza profonda dei temi della città e quindi di essere pronto a mettermi in gioco sin dal primo minuto quando saremo eletti. Il mondo riformista, che è un mondo che poi guarda allo sviluppo della città, è un mondo che guarda al progresso della città, che guarda all’impresa, che guarda ai posti di lavoro, credo che solamente in noi possa trovare un interlocutore credibile e sarà nostro compito farlo capire ancora di più“.
Patrone (Pd): “Bucci e Piciocchi dicono il falso”
“È strano che chi ha fatto il sindaco di Genova fino a qualche mese fa non sappia neanche la residenza dei cittadini genovesi che ha nominato ambasciatori di Genova nel mondo. Silvia Salis non è residente a Roma, ma è residente a Genova. Bucci e il vicesindaco facente funzioni Piciocchi dicono il falso. Consigliamo a Bucci e Piciocchi di informarsi bene prima di parlare”, così il capogruppo del Pd in Comune Davide Patrone.