Fermento

Comunali Genova, pressing della coalizione sul Pd: saltano i nomi di Terrile, Romeo e Sanna

M5s e Linea Condivisa chiedono di ripartire da zero sui nomi: ipotesi Orlando e D'Angelo ma tornano in scena anche Pinotti e Sibilla

Generico febbraio 2025

Genova. E’ stata una giornata convulsa ma forse anche di svolta, quella di oggi, per il centrosinistra nell’ambito della discussione sulle elezioni comunali 2025 a Genova. E’ saltato, come avevamo preannunciato stamani su Genova24, l’incontro che era previsto tra il comitato politico del Pd – i cosiddetti 10 saggi – e i tre esponenti dem il cui nome, finora, era rimasto sul tavolo per una possibile candidatura: Federico Romeo, Armando Sanna e Alessandro Terrile.

“Essendo in corso un approfondimento per verificare la possibilità di una sintesi unitaria nella coalizione, l’incontro con i tre possibili candidati del Pd si farà quando tutto sarà chiaro in tal senso”, la comunicazione fatta trapelare dal comitato politico che, incaricato dalla direzione del partito, si sta muovendo in parallelo rispetto al segretario provinciale Simone D’Angelo.

Rumors vogliono che i tre nomi al momento siano tutti fuori dai giochi sulla base di troppi veti incrociati (interni alla coalizione ma anche allo stesso Pd) e che il partito sia al lavoro per chiudere su una figura alternativa ai tre che possa essere condivisa dalla maggior parte della coalizione.

Le ipotesi si sprecano e circolano tra una chat all’altra: c’è chi immagina che possa tornare in scena uno dei nomi “civici” già emersi nei giorni scorsi e poi esclusi o autoesclusi – fra tutti, la manager del turismo ed ex assessora comunale durante il governo Doria, Carla Sibilla – e chi invece tira in ballo ancora opzioni targate dem: il senatore Lorenzo Basso, l’ex ministra Roberta Pinotti, il deputato Luca Pastorino, il segretario D’Angelo, il consigliere regionale Andrea Orlando, già candidato sconfitto alle regionali.

Tutti nomi che, in un modo o nell’altro, hanno già declinato o smentito ma che, in questa fase di continui plot twist, potrebbero invece tornare sulla scena. Proprio Orlando, interpellato oggi sulla questione dello stallo sul candidato (ma anche sulla possibilità di una sua corsa bis) ha dato una risposta diplomatica: “Il mio compito non era quello di scegliere il candidato, ma di aiutare a superare le difficoltà e, se necessario, cercherò di dare una mano” Come? “Come mi verrà chiesto. Non mi candido a svolgere nessun ruolo se non quello che mi verrà assegnato“.

Sul momento complicato per il partito, afferma: “Ci troviamo di fronte ad alcune verifiche di carattere fisiologico e credo che, con un po’ di macchinosità, si siano consumate. Adesso siamo arrivati al punto nel quale si più arrivare a una sintesi e si possono tirare delle somme. I dati necessari sono sul tavolo”.

Ma se fino a oggi da parte dei partiti della coalizione c’era stato un composto stare a guardare, questo atteggiamento collaborativo sembra iniziare a vacillare. Nelle ultime ore si è registrata – ad esempio – anche la richiesta, da parte del Movimento 5 Stelle, di un incontro urgente con la delegazione del Pd preposta a trattare il tema delle candidature. I pentastellati all’inizio della settimana avevano fatto capire di essere pronti a correre da soli per superare lo stallo sulle candidature ma un nome condiviso potrebbe ricomporre la potenziale frattura.

Contemporaneamente è uscita allo scoperto nella discussione Linea Condivisa, che con una nota della presidente Rossella D’Acqui e del consigliere regionale Gianni Pastorino, che invitano all’unità e alla tabula rasa nella discussione sui candidati: “E’ il momento di non perdere la bussola. Per questo, ribadiamo la richiesta al Partito Democratico di azzerare i nomi dei candidati e convocare una riunione per individuare insieme una candidata o un candidato condiviso, rinunciando a veti e pregiudizi. Perché le parole chiave restano sempre le stesse: cambiamento e unità”.

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