Genova. Ore decisive per la candidatura della vicepresidente del Coni Silvia Salis alle comunali di Genova per il centrosinistra. Il comitato politico dei saggi del Pd, composto da rappresentanti delle varie correnti, ha dato oggi parere positivo, sia pure con l’astensione della minoranza che ha criticato “non tanto la persona, ma il metodo che ha portato alla candidatura, conducendo altrove le trattative”. Il via libera tecnicamente arriverà dalla direzione, che però non si riunirà prima di lunedì. Per il Movimento 5 Stelle dovrà esprimersi a breve l’assemblea degli iscritti. Le altre forze incontrate negli scorsi giorni, da Avs a Italia Viva passando per Linea Condivisa, sembrano ormai sostanzialmente allineate. L’esito appare pressoché scontato: solo l’ex atleta olimpica, totalmente avulsa dallo scenario politico cittadino, pare in grado di sciogliere la matassa che si era sempre più ingarbugliata negli scorsi giorni.
Da Alleanza Verdi Sinistra arriva pure un via libera ufficiale dopo l’incontro di ieri coi vertici locali: “Silvia Salis – si legge in una nota – è una donna e l’espressione di una proposta civica, condizioni che fin dall’inizio abbiamo considerato positive per facilitare l’allargamento della coalizione e il rinnovamento della proposta politica ai cittadini genovesi. L’incontro ha visto molti punti di convergenza con Silvia, a livello programmatico, in particolare sulla difesa e l’allargamento dei diritti sociali e civili dei cittadini e delle cittadine. Abbiamo, più in generale, condiviso con Silvia Salis la determinazione nel proporre un’alternativa netta, a partire dai contenuti, all’amministrazione Bucci-Piciocchi. Guardiamo perciò con favore alla sua candidatura per la convinzione e la volontà di una proposta progettuale alternativa. Chiediamo che, a questo punto, si riunisca la coalizione per definire ufficialmente la candidatura, varare definitivamente il programma e affrontare la questione delle presidenze dei municipi”.
D’ora in poi, insomma, ogni momento potrebbe essere quello buono per l’annuncio. Ormai non è un mistero che la martellista genovese classe 1985 – qui abbiamo spiegato chi è – non andasse nemmeno “convinta”, dato che rientrava nelle sue aspirazioni una possibile corsa a Palazzo Tursi. A indicarla come jolly per uscire dall’impasse sono stati in particolare esponenti dem come Andrea Orlando e Simone Farello. Nella base elettorale del mondo progressista rimangono forti dubbi sul suo profilo, che appare distante dal mondo tradizionale della sinistra, non ha esperienza amministrativa e scaturisce direttamente dall’incapacità della coalizione di convergere su una figura politica, ma non manca chi invece la ritiene decisiva per trasmettere quell’immagine di rinnovamento invocata soprattutto dalle componenti civiche per cambiare pagina dopo anni di sconfitte.
Come il pool radunato dal saggista Andrea Acquarone, che ha sempre criticato la volontà del Pd di candidare un proprio dirigente e adesso in qualche modo rivendica la sua discesa in campo: “Silvia Salis è espressione della pressione che abbiamo fatto, corrisponde a parte dell’identikit che abbiamo portato e alla necessità di cambiamento. Quindi sarebbe logico e naturale che la lista Salis fosse emanazione del nostro gruppo. Facciamo un appello a tutti i civici a convergere, compreso Filippo Biolé: di fronte a questa situazione troveremmo senza senso delle avventure personali”.
E così, ironia della sorte, la fumata bianca su Silvia Salis potrebbe arrivare nello stesso giorno in cui il centrodestra ufficializzerà la candidatura a sindaco di Pietro Piciocchi. Nulla che non sia ormai ampiamente noto, ma l’appuntamento è fissato a mezzogiorno per una conferenza stampa all’Acquario di Genova con tutti i leader della coalizione in Liguria: per Fratelli d’Italia il deputato Matteo Rosso, per la Lega il viceministro Edoardo Rixi, per Forza Italia il capogruppo regionali Carlo Bagnasco, per Noi Moderati la deputata Ilaria Cavo, per l’Udc Umberto Calcagno, per Vince Genova il presidente del Consiglio comunale Carmelo Cassibba, per Orgoglio Liguria Stefania Cosso, e per il Nuovo Psi Simone Boido.
Sull’ipotesi Salis si è già espresso il governatore Marco Bucci sottolineando in particolare i “buoni rapporti” e le “tante foto assieme“, quasi a voler rivendicare la non appartenenza della dirigente sportiva a quel centrosinistra che invece si appresta a rappresentare. E proprio la vicinanza della sua famiglia al mondo moderato (il marito Fausto Brizzi è stato più volte ospite di Matteo Renzi alla Leopolda) potrebbe essere uno dei maggiori elementi di preoccupazione. Senza contare che la sua eterogeneità rispetto a tutti i partiti, a cominciare dal Pd, la rende poco adatta alla retorica del “non vogliamo tornare indietro”.
Nel frattempo Rossella D’Acqui, presidente dell’associazione di Linea Condivisa messa a disposizione del centrosinistra per la candidatura, continua a lanciare critiche e proposte: “Il verde a Genova è gestito con logiche emergenziali e senza una reale programmazione, come dimostrano situazioni critiche come la Radura della Memoria, che invece di essere un luogo di ricordo e aggregazione è diventata una vera e propria isola di calore e, in generale, gli interventi di rigenerazione urbana lasciano il tempo che trovano senza affrontare le reali necessità del territorio. Non basta piantare un albero per dire che si sta facendo qualcosa per l’ambiente: serve una visione integrata che coinvolga mobilità, viabilità, qualità dell’aria e salute pubblica. Il verde urbano non è un lusso, ma una necessità. Deve essere al centro della pianificazione della città coinvolgendo esperti di pianificazione urbana, botanici, economisti ed ecologi. E soprattutto devono essere coinvolte le cittadine e i cittadini, dando ai Municipi un ruolo centrale, con pareri vincolanti e risorse economiche adeguate. La città ha bisogno di un piano del verde vero che risponda ai bisogni delle persone e non solo a quelli della propaganda”.
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