Genova. Più che una pietra è un macigno nello stagno. Linea Condivisa prova a smuovere le acque immobili del centrosinistra alla ricerca del candidato sindaco per le comunali di Genova e mette sul tavolo della coalizione la proposta di candidatura di Rossella D’Acqui.
L’annuncio questa mattina, con una nota della direzione dell’organismo, all’indomani dell’ennesimo nulla di fatto dovuto all’impossibilità per il Pd di proporre un nome condiviso e accettato dall’intero spettro del campo progressista, e all’indomani della decisione di Alessandro Terrile di ritirare la propria disponibilità.
Non un’imposizione ma un gesto di rottura nel tentativo di non disperdere il lavoro fatto in queste settimane sul programma, quello di Linea Condivisa che propone quindi una donna, già consigliera regionale e consigliera provinciale, ex direttrice di Arpal, e oggi presidente di LC. “Una figura di grande esperienza e competenza per il futuro della città – si legge nella nota del direttivo dell’associazione – in un momento così delicato per la scelta del candidato o della candidata a sindaco di Genova, crediamo che l’unità politica sia un valore essenziale per garantire alla città un’amministrazione solida e capace di affrontare le sfide dei prossimi anni”.
“In queste ore abbiamo apprezzato la decisione del Partito Democratico di congelare le candidature in essere – proseguono da Linea Condivisa – un gesto che apre la strada a un confronto più ampio e costruttivo. Riteniamo che sia il momento di avanzare una proposta forte alla coalizione di centrosinistra, altrettanto autorevole e all’altezza delle necessità di Genova. La nostra proposta è Rossella D’Acqui, una figura di grande esperienza e competenza, maturata sia nell’amministrazione pubblica che nel mondo politico e istituzionale. Rossella è una persona capace di ascoltare, mediare e costruire ponti tra le diverse realtà sociali e politiche della città. In un contesto complesso come quello genovese, riteniamo che il suo profilo rappresenti un’opportunità concreta per dare vita a un progetto condiviso e solido per il futuro della città”.
“Per correttezza e senso di responsabilità, abbiamo già informato le altre forze politiche della nostra decisione e auspichiamo che questa candidatura venga valutata con la serietà che merita nel primo tavolo di confronto disponibile. Il nostro obiettivo è lavorare per un’amministrazione capace di rispondere ai bisogni reali della comunità, mettendo al centro la competenza, la partecipazione e il dialogo. Linea Condivisa resta impegnata in una politica che unisce, che costruisce e che guarda al bene di Genova e delle sue cittadine e dei suoi cittadini”, conclude la nota con la proposta di candidatura.
Che a questo punto si somma a quella avanzata, ormai da tempo, dal Movimento 5 Stelle – con l’ex europarlamentare Tiziana Beghin – e che potrebbe precedere altre proposte di candidatura da parte di altre forze della coalizione del centrosinistra. Un modo anche per esprimere il malcontento dopo mesi di compostezza e di attesa nei confronti del Pd chiamato, in quanto prima forza dell’alleanza, a scegliere un proprio nome ma impantanato nella rete di veti interni ed esterni.
A oggi sembrano essere fuori gioco le opzioni Romeo, Sanna e – appunto – Terrile. In assenza di un nome civico, come avrebbero auspicato realtà come Avs e la stessa Linea Condivisa, il Pd stava vagliando soluzioni interne, dal neodeputato Alberto Pandolfo, alla ex sindaca di Rossiglione e consigliera regionale Katia Piccardo, passando per il segretario provinciale Simone D’Angelo, una corsa “bis” di Andrea Orlando al ritorno in scena di Luca Pastorino o Roberta Pinotti. Gli ultimi due sono però considerati non accettabili rispettivamente da Italia Viva e Avs, ma gli altri sono poco percorribili per altri e diversi motivi.
Candidatura di Rossella D’Acqui: il caso degli attacchi sessisti sui social
Poche ore dopo l’annuncio della candidatura sotto alcuni post sui social, contenenti la notizia, sono comparsi insulti e volgarità. “Ancora una volta, assistiamo a un copione tristemente noto: ogni volta che una donna si candida per un ruolo di responsabilità, emergono sui social attacchi sessisti e body shaming“, scrivono dal direttivo dell’associazione Linea Condivisa.
“Non sono semplici parole da ragazzacci, ma vere e proprie forme di violenza e delegittimazione politica. Attacchi che si nutrono di profili fake e che denotano una profonda inconsistenza culturale e politica da parte di chi li diffonde Questa barbarie non ci sorprende, ma rafforza la nostra convinzione di aver fatto la scelta giusta nel candidare Rossella D’Acqui. Lo abbiamo fatto con determinazione e oggi lo ribadiamo con ancora più forza”, dicono da LC.