La base

Comunali Genova, nel Pd “start and stop” sul candidato. Gli iscritti: “Non possiamo perdere una città in questo modo”

La convergenza su Pandolfo alla prova della coalizione. Orlando all'incontro in Val Bisagno: "Siamo alla vigilia di un annuncio, adesso ognuno deve fare la sua parte"

orlando d'angelo

Genova. “Ma si può perdere una città così?”. Un pensionato della Val Bisagno parla ad alta voce insieme ad altri cittadini, iscritti del Pd e non, arrivati nella sede della Croce Verde di San Gottardo nonostante la pioggia battente per ascoltare Andrea Orlando parlare di Skymetro ma anche per capire se il partito stia o meno uscendo dal pantano della ricerca del candidato sindaco del centrosinistra per le Comunali. C’è sconforto, rabbia, incredulità tra la base. Ma anche speranza: “Se si parte subito ce la possiamo ancora fare”.

All’appuntamento dell’associazione lanciata dall’ex ministro – Liguri, a testa alta – si presentano in tanti: c’è il segretario provinciale Simone D’Angelo, c’è Rossella D’Acqui – proposta come candidata da Linea Condivisa – insieme a Gianni Pastorino e Filippo Bruzzone, c’è Armando Sanna, mai uscito di scena dalla corsa alla candidatura, e poi Katia Piccardo, del comitato politico del Pd, e il referente del partito a Tursi per la “Valbi”, Claudio Villa, il capogruppo in municipio Lorenzo Passadore, gli altri consiglieri comunali Pd Patrone e Alfonso. Il pubblico li interroga: “Allora, ce la facciamo a trovare un nome?”. Le risposte si diversificano tra braccia allargate, sorrisi imbarazzati e affermazioni motivanti: “Dobbiamo farcela”.

Orlando, all’inizio del suo intervento, dice. “Siamo spero alla vigilia di un annuncio”. Intervistato poco prima, alla domanda sulla possibilità che il Pd sia pronto a convergere su Alberto Pandolfo, pesa le parole: “Prosegue il confronto con il resto della coalizione, nessuno mette in dubbio le qualità di Alberto Pandolfo ma visto che fino a oggi è stato un continuo pubblicare nomi per poi cancellarli dalla lista preferisco che le cose si definiscano nei luoghi opportuni”. Sui tempi è più netto: “Avevo parlato del mese di febbraio come scadenza entro la quale presentare il candidato, adesso non c’è più tempo da perdere ma per questo è necessario che ognuno faccia la propria parte“. Una frase, quest’ultima, che può essere rivolta a più di un compagno di partito.

Anche la giornata di oggi è stata una serie continua di “start and stop”. Se al mattino alcuni davano Alberto Pandolfo come prossimo all’investitura, altri si mantenevano cautamente più dubitativi. A metà giornata sembrava assodata la convocazione di una riunione del comitato politico del Pd per domani, mercoledì, con all’ordine del giorno la ratificazione della candidatura del neodeputato. E poi giovedì assemblea dei circoli. Altra notizia mezza smentita, o meglio, condita da condizionali.

Perché la riunione ci sarebbe, dicono dalla maggioranza del partito, se il nome di Pandolfo fosse risultato accettabile da tutte le forze della coalizione. Ma alcune di queste forze hanno espresso i loro dubbi definendo il nome dell’“ingegnere” troppo “debole”. Gianni Pastorino in un’intervista ha parlato di “logica autoreferenziale”. Ed è vero che, al di là delle indubbie qualità di Alberto Pandolfo, il percorso che ha portato i dem a individuarlo come possibile candidato fa evocare scenari da ultima spiaggia che non piacciono neppure al candidato stesso.

Meccanismi incomprensibili ai più e che, ultimamente, hanno travalicato i confini consueti delle dinamiche di partito. Ma questo punto, non è escluso che la riunione del comitato politico del Pd, in questo mercoledì 12 febbraio (quasi due settimane oltre la deadline auspicata tempo fa da Andrea Orlando) possa tenersi comunque e che i 10 saggi (esponenti delle varie correnti del partito) chiedano al segretario provinciale Simone D’Angelo di quagliare su Pandolfo, di ripartire da alcuni dei nomi già esclusi (Federico Romeo, Armando Sanna, Luca Pastorino) o in alternativa mettere sul tavolo l’ormai leggendaria figura civica. A parte l’autoescluso Alessandro Terrile, al momento anche Roberta Pinotti e lo stesso D’Angelo, per motivi diversi, non sarebbero più strade percorribili.

Anche su questo fronte, sembra che i nomi circolati nelle ultime settimane – Francesca Balzani, Carla Sibilla, Adriana Del Borghi, Paolo Cremonesi, Silvia Pericu, Walter Massa – non siano mai stati veramente concreti.

Nel frattempo il centrodestra continua, indisturbato, la campagna elettorale, approfittando anche del fatto di avere come candidato sindaco il già vicesindaco reggente Pietro Piciocchi. Che in questo mercoledì sarà chiamato alla prova del fuoco dell’indice di gradimento: la giunta itinerante avrà come teatro il quartiere più “delicato”, quello di Sampierdarena. Appuntamento all’interno del Don Bosco.

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