Proposta

Comunali 2025, la candidata di Linea Condivisa D’Acqui: “Decentramento spinto per dare potere ai Municipi”

La candidata proposta alla coalizione di centrosinistra entra nel vivo dei temi da campagna elettorale, partendo dalle risorse e dai poteri dei Municipi

rossella d'acqui

Genova. “Il decentramento nato per avvicinare la gestione amministrativa ai bisogni dei territori, grazie alla revisione operata dal centrodestra ha avuto a Genova un effetto opposto, ha indebolito i Municipi, impedendo loro di rispondere prontamente alle esigenze delle cittadine e dei cittadini”. Queste le parole di Rossella D’Acqui, candidata proposta da Linea Condivisa alla coalizione di centrosinistra per le prossime elezioni comunali.

D’Acqui, tra le prime a scendere ufficialmente in campo insieme con Filippo Biolè, ha sottolineato in una nota come “la centralizzazione delle risorse e la gestione unica dei problemi locali hanno limitato l’efficacia dei Municipi, rendendo difficoltosa la gestione quotidiana di temi cruciali come le manutenzioni ordinarie, i trasporti e la sicurezza con interventi che si perdono nei meandri della burocrazia centrale e territori costretti ad aspettare risposte che non arrivano mai”.

Ha quindi citato “la richiesta di un Municipio di sistemare marciapiedi in pessime condizioni: con il modello attuale, la richiesta viene inviata al Comune che, insieme alle altre istanze provenienti dagli altri otto Municipi, prepara un elenco di priorità. I lavori, quindi, vengono programmati con tempi di attesa lunghissimi, a volte indeterminati. Questa procedura riguarda anche questioni come l’edilizia scolastica o la cura delle strade. Questa amministrazione ha tradito lo spirito del decentramento, accentrando il potere invece di completare il percorso che avrebbe dovuto rendere i Municipi più autonomi e vicini alle cittadine e ai cittadini. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: decisioni rallentate, interventi che si perdono nei meandri della burocrazia centrale e territori costretti ad aspettare risposte che non arrivano mai”.

D’Acqui spinge dunque su “un vero decentramento spinto, non più rimandabile. Non deve essere una semplice parola, ma una realtà concreta. Genova ha bisogno di un nuovo modello con un regolamento che stabilisca una volta per tutte il ruolo centrale dei Municipi nella gestione della città. È necessario restituire loro una maggiore autonomia operativa e una gestione equa delle risorse. Solo con una riorganizzazione che fornisca maggiori risorse, responsabilità e poteri e con un reale decentramento amministrativo sarà possibile affrontare in modo tempestivo le problematiche locali, migliorando la qualità della vita per i cittadini”.

La proposta di D’Acqui è composta da sei punti, tra cui aumento della parte corrente del budget municipale per garantire una gestione autonoma di servizi essenziali come manutenzioni, sicurezza e cura del territorio, un regolamento chiaro e vincolante sul decentramento, Municipi più indipendenti nella programmazione e nella spesa, rapporto diretto con il territorio, revisione della macrostruttura comunale in funzione del decentramento e mappatura chiara dei bisogni della città con indicatori precisi.

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