Incertezza

Certosa, rigenerazione ancora in alto mare: “Siamo al punto di partenza, stiamo collassando”

Commissione a Tursi, De Fornari: "Progettisti al lavoro per definire le matrici ambientali". Romeo: "C'è chi non sa ancora se la sua casa resterà in piedi"

certosa campasso

Genova. È ancora tutto da scrivere il destino di Certosa, quartiere genovese interessato da un grande progetto di rigenerazione urbana finanziato dal Governo con 200 milioni di euro legati alla riattivazione della linea merci del Campasso, ma soprattutto da innumerevoli cantieri che continuano a creare disagi e preoccupazioni agli abitanti.

Il progetto ancora non c’è, il raggruppamento guidato dallo Studio Boeri lo appronterà nei prossimi mesi. “I tecnici sono partiti immediatamente e si sono è messo al lavoro con la Regione per definire le matrici di rumore, paesaggio, vibrazioni, inquinamento elettromagnetico e sostenibilità“, ha riferito l’assessore ai Lavori pubblici Ferdinando De Fornari nella commissione sul tema convocata a Tursi. A breve, ha spiegato, partiranno i tavoli Pris per gli interferiti: “Visto il numero di soggetti molto ampio è un lavoro impegnativo che vedremo svilupparsi in parallelo al Pfte”.

Ma i punti da definire sono molti e in Valpolcevera si vive nell’incertezza: “Siamo al punto di partenza, i nodi che l’amministrazione doveva risolvere non sono stati ancora risolti – ha tuonato in aula il presidente del Municipio Federico Romeo, oggi anche consigliere regionale del Pd -. Ci sono persone che ancora non sanno se le loro case staranno in piedi, se verranno espropriate e cosa verrà fatto al loro posto. Non è ancora stata affrontata la compatibilità tra la linea ferroviaria e le abitazioni. Siamo in una situazione critica, in via Pisoni e via Ariosto ci sono case che ancora non sappiamo se verranno giù. Certosa sta collassando economicamente e la prossima estate avremo ancora gli anziani murati in casa dai cantieri. Serve un confronto serio per il bene dei cittadini, disponibilità che il Municipio rinnova”.

La definizione dei criteri ambientali, su cui adesso si stanno concentrando i progettisti, sarà alla base delle decisioni sulle demolizioni dei caseggiati, che il Comune vorrebbe fossero “il meno possibile” superando il criterio iniziale delle tre fasce di distanza dai binari.

In aula anche i rappresentanti dei comitati che hanno ricordato le criticità vissute dalla delegazione: rumori, vibrazioni, polvere, mancanza di parcheggi, indennizzi per i disagi dei cantieri che ad oggi sono arrivati solo dalle Ferrovie per i cantieri di loro competenza, ma non dal Comune per il prolungamento della metropolitana da Brin a Canepari. Nel frattempo, in attesa della rigenerazione, il valore delle case continua a diminuire. “Alcuni condomini sono stati contattati per sapere se sono favorevoli o contrari all’abbattimento, ma le persone vorrebbero conoscere prima gli elementi economici”, ha osservato Enrico D’Agostino del comitato Liberi Cittadini di Certosa.

Intanto in via Ardoino, a Sampierdarena, sono partite le attività per la costruzione della galleria artificiale di 250 metri coperta a verde che schermerà i palazzi dal transito dei treni merci. Il progetto è stato presentato dall’assessore De Fornari in un incontro al Matitone due settimane fa. Nel piano di rigenerazione della Valpolcevera rientra anche il futuro dell’area dell’ex deposito locomotori di piazza Facchini, oggi proprietà di Rfi. A inizio dicembre il Comune ha presentato i tre scenari che includono il liceo tecnologico sperimentale proposto da Alpim e blindato da un protocollo d’intesa sottoscritto a Genova dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Ma l’acquisizione da parte del Comune non è ancora stata firmata.

“Finalmente dopo mesi e mesi e dopo insistenti richieste e spinte – dichiara Cristina Lodi di Progetto al Centro – siamo riusciti a ottenere la commissione che dovrebbe essere convocata ogni mese. Ciò che doveva fare la giunta è essere presente costantemente per le strade di Certosa, cosa che non è mai successa, per vedere le condizioni in cui vivono i cittadini da ormai almeno due anni. Nessuna risposta precisa, nessuna data, nessuno cronoprogramma, ovviamente con un nuovo assessore è come se si ripartisse da zero. La preoccupazione è tanta, la pressione che faremo lo sarà altrettanto” Una situazione, quella dei cantieri, ormai insostenibile, come ha precisato il Comitato liberi cittadini di Certosa, presente in commissione”.

“Faccio mie le loro richieste – aggiunge il consigliere del gruppo misto Gianni Crivello, intervenuto in commissione – semplici ma indispensabili per non morire, come di fatto sta succedendo: risposte sul monitoraggio della qualità dell’aria e dell’inquinamento acustico, per la viabilità, necessità di ampliare i posti auto in piazzale Facchini e di valutare nuove soluzioni, chiarezza su eventuali demolizioni, abbattimenti in via Rossini, via Pisoni, vico della Pietra e via Ariosto e relativi indennizzi, impatto dei cantieri sui commercianti e come si pensa di aiutarli. Impatto economico sui commercianti: molte attività stanno chiudendo a causa dei cantieri. Non possiamo permettere che intere aree della città vengano lasciate senza prospettive. Servono interventi urgenti e concreti”. ‎

La maggioranza in confusione non dà risposte ai cittadini del Campasso e della Valpolcevera sul finanziamento del progetto di rigenerazione urbana – riferiscono all’indomani i deputati del Pd Valentina Ghio e Alberto Pandolfo dopo la presentazione dell’ordine del giorno sui finanziamenti per la rigenerazione urbana -. Il governo prima taglia in manovra i 13 milioni di fondi destinati alla riqualificazione e rigenerazione urbana nell’ambito del progetto dell’ultimo miglio ferroviario, boccia un nostro emendamento che ne chiedeva il ripristino nel decreto Pnrr, però accoglie un ordine del giorno pensando di cavarsela con un impegno generico. Accogliamo questa apertura perché abbiamo a cuore i cittadini che fino ad oggi non hanno avuto risposte, ma non può bastare. I cittadini residenti nel Campasso, a Certosa e in Valpolcevera meritano più rispetto, non sanno più che farsene delle buone intenzioni. C’è chi non sa se avrà ancora una casa o per quanto tempo ancora dovrà convivere con i cantieri alle finestre e continuano i forti e pesanti disagi per i lavori. È finito il tempo delle parole. Cercheremo in ogni modo di rendere esigibile l’ordine del giorno approvato ieri, perché non rimanga solo un impegno generico”.

leggi anche
cantiere metropolitana certosa
Centrosinistra
Valpolcevera, emendamento Pd per ripristinare i 13 milioni per la rigenerazione di Campasso e Certosa
Generico febbraio 2025
Mitigazione
Linea del Campasso, in via Ardoino una galleria ricoperta di verde: il Comune svela il progetto

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.