Genova. Durante la seduta odierna del Consiglio Comunale il consigliere Stefano Costa del Gruppo Consiliare Progetto al Centro ha presentato un’interrogazione all’assessore Maresca per avere delucidazioni circa la riqualificazione della Casa del Soldato di Piazza Sturla, edificio che versa da anni in stato di forte degrado e che recentemente è stato oggetto di due piccoli incendio.
“La questione è annosa e come Comune abbiamo riconsegnato l’immobile al Demanio nel 2019 – ha risposto Maresca – Ci sono state diverse interlocuzioni, proprio con il Demanio, e ci hanno riferito che c’erano progettazioni che avevano in mente di realizzare. Durante l’ultima interlocuzione ci è stato detto che si è conclusa la verifica strutturale e che sono state ricevute alcune manifestazione di interesse per la realizzazione di sedi governative. Devo dire grazie all’input arrivato dal Consiglio, dalla Giunta e dal Municipio, perché grazie a questo si è arrivati a un orizzonte che ci consente di avere queste manifestazione di interesse per sedi governative. Il bene è demaniale, ci tengo a ricordarlo e sono in atto i sopralluoghi per verificare la compatibilità sia con i progetti legati alle manifestazioni di interesse sia a progetti proposti da associazioni e comitati. Abbiamo chiesto, alla presenza del Municipio Levante, di mantenere in queste progettazioni anche porzioni a uso pubblico per la cittadinanza, come richiesto da input di tutti gli organi e dai cittadini stessi.
“Purtroppo ho appreso che il progetto di Casa di Quartiere, che aveva preso forma con il contributo della rete di associazioni del territorio, è definitivamente tramontato nel momento in cui l’immobile è passato nel 2019 al Demanio e a tutt’oggi non vi è alcuna certezza sulla destinazione finale di utilizzo dell’edificio, né quindi un progetto concreto di riqualificazione – ha osservato poi Costa -Ritengo quindi la vicenda della Casa del Soldato di Sturla una grave occasione mancata da parte del Comune di Genova, di cui purtroppo faranno le spese i cittadini ai quali è stato sottratto uno spazio che avrebbe potuto essere un importante luogo di socialità, aggregazione e cultura”.