Dibattito

Continuità territoriale per l’aeroporto di Genova, Bucci scettico: “Potrebbe penalizzarlo”

Il presidente ligure frena sulla proposta di Basso (Pd): "I non residenti sarebbero svantaggiati, dobbiamo valutare plus e minus"

bucci aeroporto

Genova. Non entusiasma il presidente ligure Marco Bucci l’idea di riconoscere la continuità territoriale per l’aeroporto Cristoforo Colombo, approvata a larghissima maggioranza dal Consiglio comunale di Genova e oggetto di un disegno di legge annunciato dal deputato ligure del Pd Lorenzo Basso. Si tratterebbe in sostanza di ottenere tariffe agevolate per i residenti considerando la Liguria alla stregua di un’isola, sulla falsariga di Sardegna e Sicilia.

Basso non è il primo che ci ha pensato – replica il governatore a margine di un convegno alla stazione marittima -. Sono perlomeno due o tre anni che sento dire dall’Aeroporto di fare la continuità territoriale, cioè di avere i fondi per la continuità territoriale. La riduzione delle tariffe è una buona idea da una parte, ma dall’altra parte ci sono anche aspetti negativi: se ci sono tutti questi vantaggi per i residenti, poi ovviamente vengono penalizzati quelli che non sono residenti. Non è questo che noi vogliamo, però l’idea è certamente da affrontare, da discutere e da portare avanti”.

La proposta del Pd, che ha già ricevuto il plauso del centrodestra a Genova, mira a riconoscere la continuità territoriale aerea per l’aeroporto Colombo e l’attribuzione di oneri di servizio pubblico con coperture finanziarie dallo Stato, in modo da applicare una tariffa ridotta a chi ha bisogno di spostarsi regolarmente per motivi di lavoro, studio o salute. Nel frattempo i deputati dem Ghio, Pandolfo e Pastorino hanno presentato un’interrogazione sul tema al ministro dei Trasporti Matteo Salvini.

Il centrodestra in Liguria sosterrà dunque la proposta di Basso? “Vediamo un attimo – frena Bucci – La maggioranza dello Stato farà quello che vorrà. Come Regione bisogna vedere bene quali sono i plus e i minus e fare un bilancio. Certo, per i genovesi c’è un vantaggio, però questo vuol dire magari ridurre le potenzialità dell’aeroporto. Quindi bisogna stare un attimo a vedere le cose. Non è una cattiva idea, è un’idea che va affrontata in maniera molto oggettiva”.

La battaglia nasce dal caso emblematico dei voli Genova-Roma, che arrivano a costare anche 500 euro a viaggio in assenza di collegamenti ferroviari ad alta velocità che permettano di spostarsi tra le due città in tempi utili. Per risparmiare esiste un trucco, chiamato skiplagging, che consiste nel prenotare un volo con scalo a Roma per un’altra destinazione (ad esempio, Genova-Roma-Palermo) che talvolta è prenotabile a una tariffa inferiore rispetto al semplice volo per la capitale. Ma non è certo una soluzione strutturale all’isolamento della regione.

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