Addio

A Staglieno i funerali di Eugenio Salis, tanti sportivi per ricordare lo storico custode di Villa Gentile

C'era anche Vincenzo Montella. Toccante ricordo della figlia Silvia e del marito di lei, il regista Fausto Brizzi. Dalla, De André e Cochi e Renato le canzoni scelte per l'ultimo saluto

funerali salis

Genova. Folla al tempio laico di Staglieno, a Genova, per l’ultimo saluto a Eugenio Salis, ex custode dell’impianto sportivo di Villa Gentile e padre di Silvia, campionessa di lancio al martello e vicepresidente del Coni.

Al tempio laico di Staglieno anche l’ex calciatore della Sampdoria e attuale ct della nazionale turca Vincenzo Montella. Attende che arrivi Silvia Salis, ex campionessa di lancio del martello e vice presidente vicario del Coni, la saluta e le porge le condoglianze. Poi entra nello spazio destinato ai funerali laici del Comune e segue la toccante celebrazione con cui è stata ricordata la figura del padre della grande atleta azzurra.

Accanto al feretro, si dispongono Silvia, accompagnata dal marito, il regista e sceneggiatore Fausto Brizzi, la sorella Serena e il marito Paolo, la vedova e i parenti. Una folla si stringe intorno a loro: politici, ex atleti, campioni di oggi e di ieri. Moltissimi amici, frequentatori, amatoriali e non, del campo di Sturla.

“Voglio definire mio padre con le sue stesse parole – esordisce Silvia, con voce rotta, davanti al microfono –: un figlio del popolo, un operaio, un vecchio compagno, un uomo di mare, un progressista che amava la libertà”. E aggiunge: “La frase che mi diceva più spesso: io sono l’uomo più ricco del mondo perché ho avuto dalla vita cose che non avrei neanche immaginato di poter avere e ogni giorno ho dalla vita più di quello che desidero”. “Ovunque tu sia, papà – conclude Silvia Salis – il mio amore è per te”.

Di quella libertà citata dalla sorella, ha parlato Serena: “Ti ringrazio, perché mi hai cresciuta libera e indipendente – dice – Eugenio (lo chiama per nome, ndr) era un uomo riservato, asciutto. Un uomo buono e ironico. Che ha difeso la sua libertà e quella degli altri per tutta la vita”.

Fausto Brizzi, nel cuore della sua accorata orazione, si è rivolto a Eugenio Salis, definendolo “Bel papà”, traduzione della definizione francese di suocero. “Eugenio per me, che un papà non ce l’ho più da tempo, era un ‘beau père’, un bel papà”. L’unica persona che “A 56 anni, mi chiamava ‘ragazzo’, perché, infondo, mi aveva accolto nella sua famiglia proprio come fossi il suo ragazzo, e mi aveva affidato la sua cosa più preziosa, la sua principessa”.

Applausi, lacrime e canzoni, con i Beatles e Lucio Dalla, Fabrizio De Andrè e Cochi e Renato, con la loro scanzonata “La vita l’è bela” che ha accompagnato il feretro fuori del tempio laico. Al termine della celebrazione gli operatori di Asef hanno accompagnato il feretro al Tempio Socrem per la cremazione.

Più informazioni
leggi anche
eugenio salis silvia salis
Il ricordo della figlia
Lutto nel mondo dell’atletica genovese: è morto Eugenio Salis, papà di Silvia
silvia salis
Ritratto
Comunali Genova, chi è Silvia Salis: il jolly del Pd che spiazza (anche) il centrodestra

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.