Rapallo. “Con incredulità e rabbia, abbiamo appreso dell’approvazione della valutazione di impatto ambientale per il progetto del tunnel della Fontanabuona, un’opera di Autostrade per l’Italia che rappresenta una vera e propria condanna per Rapallo e il suo territorio. Questa decisione, imposta dall’alto e senza il reale consenso della cittadinanza, apre la strada a un progetto devastante per l’ambiente, la qualità della vita e l’identità della nostra città“. Lo scrive in una nota Andrea Carannante del Comitato No Tunnel.
“L’avvio dei cantieri non solo porterà anni di disagi insostenibili per Rapallo, ma segnerà l’inizio di uno scempio ambientale irreversibile – prosegue -. Le nostre colline verranno stravolte, il nostro paesaggio naturale compromesso, e il delicato equilibrio idrogeologico del territorio messo seriamente a rischio. Tutto questo senza una reale utilità per la nostra comunità, che invece subirà le conseguenze di scelte scellerate”.
Il comitato considera “questa decisione un attacco diretto alla volontà dei cittadini e al futuro della nostra città. È impensabile che un’opera di tale entità venga portata avanti ignorando le voci contrarie di chi vive e conosce questo territorio. Ci consulteremo immediatamente con i nostri esperti e consulenti per esaminare nei dettagli le prescrizioni della Via, valutando ogni possibile azione per fermare questa follia. Non ci arrenderemo: resteremo uniti e compatti per difendere Rapallo e il suo futuro”.
“Non possiamo però esimerci da una denuncia politica – rimarca Carannante -. Questa situazione è il risultato di anni di gestione irresponsabile e di totale disinteresse per il bene comune. Gli amministratori di ieri e di oggi, che avrebbero dovuto tutelare la nostra città, hanno scelto di spalancare la porta a un progetto che calpesta la volontà popolare e sacrifica il territorio sull’altare di interessi estranei alla comunità. Questo non è governare, è svendere la propria terra”.
“Il tunnel della Fontanabuona è la dimostrazione lampante di una politica miope, che ignora le vere priorità dei cittadini. Le risorse pubbliche dovrebbero essere impiegate per migliorare la viabilità locale, potenziare i trasporti pubblici e proteggere l’ambiente, non per opere faraoniche che distruggono il nostro patrimonio naturale e culturale. Invitiamo tutti i cittadini a unirsi a noi in questa battaglia. È il momento di alzare la voce, di far sentire il nostro dissenso in ogni modo possibile. Non dobbiamo permettere che le decisioni calate dall’alto cancellino il nostro diritto di vivere in una città sostenibile, rispettosa dell’ambiente e delle sue radici. La nostra lotta non si ferma qui: insieme, possiamo ancora fare la differenza”, conclude.