Incontro

Trasporto pubblico, Regione e sindacati guardano al “modello Genova” per tutta la Liguria

Gratuità estesa oltre Genova, spunta la suggestione di un'azienda unica regionale. Ma c'è il rebus delle risorse. Tutti d'accordo sul "patto per il Tpl" per non andare in ordine sparso

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Genova. Uniformare la gestione del trasporto pubblico locale in tutta la Liguria seguendo il modello di Amt ed estendendo le gratuità sperimentate finora nella città metropolitana di Genova, fino all’idea (per ora puramente una suggestione) di un’azienda unica regionale. Si è chiuso sotto questi auspici il primo incontro tra Regione e sindacati di categoria dall’insediamento di Marco Bucci, presente insieme agli assessori Marco Scajola e Paolo Ripamonti.

Al centro del dialogo il patto per il Tpl ligure chiesto dai sindacati. In sostanza si tratterebbe di mettere intorno allo stesso tavolo tutti gli attori coinvolti: Regione, Province, Città metropolitana di Genova, le aziende e le organizzazioni sindacali. E decidere tutti insieme la programmazione. “Quando ognuno si gestisce il suo pezzettino non si va da nessuna parte, serve un coordinamento“, spiega Edgardo Fano, segretario regionale della Faisa Cisal. “Noi ci siamo messi a disposizione per svolgere questo ruolo”, conferma l’assessore ai Trasporti Marco Scajola che ha definito l’incontro “molto positivo” in generale.

Ed è proprio Scajola a tirare fuori il modello Genova in materia di trasporto pubblico. Cosa significa in concreto? Anzitutto ingrandire la dimensione delle aziende, come ha fatto Amt incorporando Atp e allargandosi all’ambito extraurbano. Un ragionamento che porterebbe, in tempi ancora tutti da definire, a creare una sola azienda per il trasporto pubblico regionale. “Ma al momento non siamo scesi in questi dettagli – puntualizza Scajola -. L’importante è garantire un servizio efficiente ai cittadini”.

E poi, espandere quell’idea che muove da una vecchia fissa di Bucci: arrivare gradualmente alla gratuità del trasporto pubblico, se non per tutti almeno per categorie specifiche. Solo che, come avrebbe chiosato lo stesso governatore durante la riunione, “di gratis non c’è niente nella vita“. La stessa politica commerciale di Amt è confermata solo fino al 30 aprile, in attesa di capire se arriveranno fondi statali in grado di mettere al sicuro i conti dell’azienda, e al momento coi sindacati non si è parlato di proroga. “Noi siamo molto aperti a questa discussione – conferma Fano – ma ricordiamo che, se non arrivano soldi da contributi pubblici e non arrivano dalle tariffe, chi paga sono i lavoratori. Basta che i soldi arrivino in qualche modo”.

Non mancano in effetti le perplessità. “Viviamo nella nebbia, non abbiamo ancora visto i bilanci preventivi – riferisce Andrea Gamba, segretario generale della Filt Cgil Liguria -. Sono preoccupato come l’anno scorso sulla continuità della gratuità, anche perché non si conoscono i dati di alcuni titoli di viaggio”. Così come impensierisce, in termini di risorse e quindi di ricadute sui dipendenti, la volontà di potenziare la metropolitana in orario notturno: “Prima vogliamo sapere quanto ci metterà il Comune per coprire il servizio. La messa a terra dei turni sarà problematica, se la misura è gratis noi non ci stiamo. Casomai sarebbe più utile potenziare il servizio sulle linee collinari“, le critiche di Gamba.

Le noti dolenti riguardano soprattutto la disponibilità di risorse, con riferimento sia alla dotazione del fondo nazionale trasporti sia ai criteri di riparto tra ferro e gomma e successivamente tra ambiti territoriali. I sindacati negli ultimi anni hanno chiesto alla Regione di impegnarsi di più su questo fronte. La giunta Bucci ha confermato gli 80 milioni in quattro anni promessi da Toti per il rinnovo del parco mezzi, ma a causa delle riduzioni di spesa chieste dallo Stato per ora sono blindati solo i 20 milioni del 2025, con una promessa sulla tranche del 2026. “Vedremo in base alle risorse, ora ragioniamo su questo biennio – spiega Scajola -. Non devono essere soldi a pioggia che vanno a tutti a prescindere, capiremo anche le disponibilità e le programmazioni delle Province”.

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