Il commento

Termovalorizzatore, il niet dell’opposizione: “La proposta di Bucci troverà la nostra ferma contrarietà”

I consiglieri regionali Candia e Casello esprimono forte dissenso al progetto per la realizzazione di un termovalorizzatore in Liguria, rilanciata dal presidente regionale Marco Bucci

termovalorizzatore Duiven olanda

Genova. “Ci piacerebbe che questa giunta si occupasse dell’ambiente e della salute delle persone. Invece si continua a parlare di termovalorizzatore, tra l’altro in una regione che non ha ancora raggiunto il minimo richiesto dall’Unione europea in materia di raccolta differenziata, che è il 65% e a cui si doveva arrivare nel 2012. Se fosse creato un termovalorizzatore, questa soglia di raccolta differenziata non sarà mai raggiunta”. Questo il commento di Selena Candia, consigliera regionale in quota Avs, alla notizia rilanciata in queste ore, sull’intenzione della giunta regionale di procede alla costruzione di un termovalorizzatore in Liguria. ”

Questo rischia di succedere, perché l’impianto da 200mila tonnellate, di cui parla Bucci, brucerebbe tutto l’indifferenziato che ora produciamo e la Regione a quel punto non avrebbe nessun vantaggio ad aumentare la differenziata o a diminuire la produzione di rifiuti. Anzi c’è il rischio che se raggiungessimo o magari superassimo il 65%, il Veneto ad esempio è al 76%, dovremmo iniziare ad importare rifiuti da altre regioni. Oltretutto si parla di un termovalorizzatore di taglia piccola, il più piccolo del Nord Italia, che avrà bisogno di spazzatura per decenni, per rendere sensato l’investimento dal punto di vista economico. Quando finalmente crescerà la percentuale di raccolta differenziata, cosa finirà nel termovalorizzatore? Inizieremo a importare rifiuti dalle altre regioni? È urgente iniziare a parlare di economia circolare, una parola sconosciuta al programma del presidente Bucci”, rincara Candia.

“Se Bucci proseguirà in questa direzione, troverà la nostra ferma opposizione. Siamo fortemente critici contro il termovalorizzatore. È un insulto ai savonesi, indicare tra i siti disponibili i comuni di Cairo, Cengio e Vado Ligure, tre realtà che hanno pagato già un duro prezzo in termini di salute e ambiente, sacrificando già tutto quello che era sacrificabile”, aggiunge il consigliere regionale Jan Casella, che annuncia: “Presenteremo un’interrogazione al presidente Bucci per difendere i cittadini dai rischi di quest’opera”.

Rincara la dose Roberto Arboscello (Pd): “Bucci come Toti mette il territorio savonese nell’angolo. Ancora una volta una scelta calata dall’alto senza condivisione. Dopo smentite, rassicurazioni, accuse di allarmismo immotivato, torna l’ipotesi di un termovalorizzatore nel savonese, e vengono confermati i nostri timori. Bucci, che fino a ieri avrebbe fatto qualsiasi cosa per portare l’impianto a Genova, a Scarpino, oggi, nelle vesti di presidente della Regione e a ridosso delle elezioni nel capoluogo, se ne lava le mani e dice che saranno le aziende a scegliere il sito mettendo il territorio savonese di nuovo nell’angolo. Un’ipotesi inaccettabile per un territorio che subisce già troppe servitù e che da tempo ha scelto di puntare su un rilancio che non passa dal termovalorizzatore, come non passava dal rigassificatore”.

“Ma purtroppo siamo alle solite, cambia l’ordine dei fattori, Bucci ha preso il posto di Toti, ma il prodotto non cambia: ancora una volta vince l’interesse politico ed elettorale su quello dei cittadini. Una scena già vista e, come per il rigassificatore, si impone a un territorio una scelta calata dall’alto, senza ascolto, senza condivisione e nessuna valutazione con gli enti locali e i cittadini. Ma possibile che quando si parla di scelte così importanti non si pensi mai al necessario e fondamentale coinvolgimento?”.

“Le parole del consigliere Arboscello dimostrano tutta l’incoerenza e le contraddizioni del Partito Democratico che, dopo aver lasciato la Liguria in una situazione tragica per la gestione dei rifiuti nel 2015, ora afferma di volere gli impianti salvo poi incatenarsi quando si tratta di realizzarli – la replica dell’assessore regionale Giacomo Giampedrone -. Le polemiche strumentali, inutili e dannose per i territori hanno stufato i liguri, che alle recenti elezioni hanno scelto con chiarezza il presidente Bucci con il suo programma, compresa la realizzazione degli impianti per la chiusura del ciclo. Un passaggio reso possibile sia dall’aumento della differenziata, che nel 2024 ha sfiorato il 60% a livello regionale, sia dal piano regionale con la previsione della chiusura del ciclo approvato nella precedente legislatura, ovviamente con il voto contrario del Pd”.

“Il percorso in atto è perfettamente coerente con il lavoro della precedente amministrazione – prosegue Giampedrone – che ha individuato le caratteristiche tecniche necessarie per il luogo che ospiterà l’impianto e ha acquisito poi lo studio del Rina che sulla base di quelle caratteristiche ha individuato cinque possibili aree, lasciando due possibili opzioni sulla tecnologia: waste to chemical, cioè producendo ‘green fuels’ quali idrogeno e metanolo oppure di valorizzazione energetica. Come ha detto il presidente Bucci, nelle prossime settimane Regione procederà con la manifestazione d’interesse, evidenziando che verrà scelta la soluzione migliore per chi ci vivrà attorno, con vantaggi in termini di teleriscaldamento e riduzione della Tari”, conclude Giampedrone.

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