Genova. L’Associazione Amici del Chiaravagna OdV esprime sconcerto in una nota rispetto alle dichiarazioni del presidente della Regione Marco Bucci in merito alla ventilata pubblicazione di un avviso di manifestazione di interesse per un impianto di incenerimento dei rifiuti, verosimilmente presso la discarica di Scarpino.
“Passano gli anni e le giunte, ma temi così delicati e strategici continuano a essere affrontati con pressapochismo e ambiguità. Si assiste a manovre improntate su equilibrismi elettorali, mentre si ipotizza di delegare alle aziende scelte tecnologiche cruciali. È urgente che la Politica, in tutte le sue componenti, si assuma pienamente la responsabilità di valutazioni basate su analisi rigorose di scenari di sostenibilità, tenendo conto non solo dei cicli di materia a livello del Nord-Ovest, ma anche delle esigenze di salute pubblica e degli impatti sulla qualità della vita dei cittadini”.
Gli Amici del Chiaravagna chiedono: “Su questioni che avranno ripercussioni per le prossime decadi, si interrompa immediatamente la gestione informale che, anche recentemente, ha portato a scandali giudiziari e difficoltà amministrative. Non risulta che gli uffici preposti o i consiglieri eletti siano stati effettivamente coinvolti in decisioni di tale portata: un elemento che desta allarme e richiede maggiore trasparenza e partecipazione pubblica”.
La riduzione della dimensione dell’impianto di Trattamento Meccanico-Biologico (Tmb) previsto a Scarpino rappresenta, secondo l’Associazione, un altro esempio di scarsa lungimiranza, “poiché non solo danneggia la funzionalità del sistema di gestione dei rifiuti, ma, secondo quanto riportato dalla stampa, appare finalizzata a far spazio a un ipotetico inceneritore. Questo non solo espone i cittadini a un doppio danno – economico e ambientale – ma solleva serie preoccupazioni per la salute pubblica, dato che gli impatti di un inceneritore, specie in un’area montuosa come quella di Scarpino, includerebbero emissioni nocive che minacciano la qualità dell’aria e, di conseguenza, il benessere della popolazione”.
E poi ribatte: “La retorica del presidente Bucci, che lega l’inceneritore a una riduzione delle emissioni di CO2 prodotte dal trasporto dei rifiuti, appare in contraddizione con l’idea di un impianto unico per la Regione Liguria. Da decenni affermiamo che la complessità geografica e infrastrutturale della Liguria rende prioritario ridurre i rifiuti alla fonte e gestirli in maniera decentralizzata, limitando i costi ambientali e sociali derivanti dal trasporto e dalla concentrazione delle attività di smaltimento in un unico sito. La localizzazione proposta per l’inceneritore aggrava inoltre i rischi strutturali, considerata la scelta di edificare su una discarica con rifiuti tombati. C’è una mancanza evidente di visione strategica da parte delle Amministrazioni, che paiono trascurare l’urgenza di tutelare la salute pubblica e di migliorare gli standard di vita di cittadini costretti a convivere con strade invase dai rifiuti e a pagare una Tari molto elevata, anche a causa delle inefficienze e frammentazioni del sistema di raccolta. È ora di abbandonare proclami a mezzo stampa e di iniziare a perseguire concretamente l’economia circolare tanto decantata, con scelte responsabili che abbiano al centro la sostenibilità ambientale ed il benessere della comunità”.