La battaglia

Ribaltamento a mare, Sestri “trema ma non molla”. Spunta l’ipotesi Pris, Piciocchi: “Sarà valutato” fotogallery

In un teatro Verdi gremito l'incontro pubblico per parlare delle conseguenze del grande cantiere. Il sindaco facente funzione: "Chiederemo anche compensazioni per il quartiere"

Generico gennaio 2025

Genova. “Tremiamo ma non molliamo”. Con queste parole affidate ad uno striscione srotolato tra le poltrone della platea si è aperto l’incontro pubblico organizzato dal Comune di Genova ieri sera presso il teatro Verdi di Sestri Ponente per affrontare ancora una volta il tema legato alle conseguenze che i lavori del Ribaltamento a mare stanno avendo sul quartiere. Una sala gremita, con i residenti determinati a far sentire la propria voce e chiedere impegni da parte delle istituzioni.

Siamo qua per ascoltare. E’ nostro dovere raccogliere le preoccupazioni dei cittadini e spiegare quali siano le misure che si possono prendere – ha introdotto l’argomento il sindaco facente funzione Pietro Piciocchi – in un recente sopralluogo nel quartiere ho avuto modo di toccare con mano la situazione che è a tutti gli effetti grave. E’ evidente che nella prima fase sia mancata attenzione su questo aspetto”. Presenti all’incontro il consigliere delegato al ribaltamento a mare di Fincantieri Lorenzo Pellerano, l’assessore alla Sicurezza Sergio Gambino, l’assessore alle Politiche Sociali Enrico Costa e la presidente del Municipio Medio Ponente Cristina Pozzi. In sala anche l’ingegner Vaccari di Autorità di Sistema Portuale Ligure mentre ancora assente Fincantieri nonostante l’invito “fatto all’azienda”, come ha sottolineato Piciocchi.

A rompere il ghiaccio la presentazione dei lavori, tra progetto e fase di avanzamento, da parte del delegato di palazzo San Giorgio: presentazione finita tra le contestazioni da parte dei residenti che richiedevano a gran voce maggiore chiarezza su tempistiche, lavorazioni e soprattutto danni. “Ad oggi il completamento dei lavori per la costituzione del nuovo molo è arrivato al 50% – è stato spiegato – e si conta di terminare la palificazione entro il prossimo 31 marzo”. Entro questa data, quindi, le operazioni di maggior impatto dovrebbero terminare, secondo le previsioni portate da Autorità di Sistema Portuale.

Generico gennaio 2025

Ma a scatenare la rabbia dei presenti sono i dati sui monitoraggi: secondo quanto registrato dalle quattro centralini operative (due delle quali recentemente installate nei pressi del cantiere) i valori delle vibrazioni sono sempre rimasti “sotto soglia”, secondo “i parametri di legge”. A ribaltare il significato di “limiti” però il video realizzato dai residenti – e proiettato poco dopo in sala – nel quale sono state raccolte le immagini e i suoni di quello che accade dentro le case degli abitanti di Sestri Ponente, rendendo ancora una volta evidente come “sia impossibile vivere cosi”.

E poi le immagini delle crepe e dei danni documentati da chi abita in quelle case. Sul tema è intervenuto Furio Truzzi, Assoutenti, chiedendo un incontro con Autorità portuale dedicato a indennizzi e risarcimenti. “Si deve applicare la logica del Pris, come accaduto in altre situazioni – ha commentato – l’amministrazione civica deve farsi carico di accompagnare i cittadini in questa direzione”. Una ipotesi, quella del Pris, che ha trovato una apertura da parte dello stesso Piciocchi, che ha risposto: “Indennizzi e risarcimenti sono cose differenti. Nel primo caso il Comune può avere un ruolo, nel secondo caso la richiesta deve partire dai danneggiati. Porteremo avanti l’ipotesi del Pris, consapevoli di un quadro tecnico complesso – precisa – ma in ogni caso chiederemo delle compensazioni per i cittadini e il quartiere“.

“Il cantiere non rispetta gli orari, ci dicono i cittadini e allora perchè il comune non fa una delibera per obbligare il cantiere a farli rispettare – ha chiesto Fabio Ceraudo, rilanciando poi sul tema dell’inceneritore – ditelo se lo fare a Sestri si o no. Vogliamo chiarezza”. Cospicua la presenza di consiglieri e rappresentanti politici sia di opposizione che di maggioranza: “L’amministrazione fa finta di cadere dal pero quando ha degli obblighi sui monitoraggi – ha commentato a margine la consigliera regionale Katia Piccardo – scaricano la responsabilità sui tecnici”. Mentre Cristina Lodi ha sottolineato come “Ogni opera deve prevedere studi per indennizzare chi subisce disagi inevitabili momentanei o permanenti appoggiandosi al famoso Pris regionale”. In sala anche Filippo Bruzzone, Donatella Alfonso, Maurizio Amorfini, il consigliere delegato Fabio Ariotti e l’assessore Francesca Corso.

Generico gennaio 2025

“Durante la serata ci sono stati parecchi fischi e contestazioni – ha commentato Sara Tassara, consigliera municipale – segno che la gente è stufa di questa situazione e di questa mancanza di chiarezza. Hanno bisogno di risposte immediate. Oggi sono state consegnate le firme raccolte in queste settimane, sappiamo che la soluzione non è facile ma oggi ci aspettavamo delle risposte più concrete. E poi da rimarcare il totale silenzio del Municipio VI, totalmente assente in questa vicenda. Le persone non hanno saputo a chi rivolgersi e si sono organizzate. Adesso cercheremo di capire come portare avanti la quantificazione dei danni, aspettando risposte concrete. Restiamo pronti ad attivarci anche con manifestazioni e nuove iniziative“.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.