Ritardi

Erzelli, Candia (Avs): “L’ospedale è ancora un miraggio”. Dopo 10 mesi nessuna proposta dai privati

L'assessore Giampedrone in consiglio regionale: "Fase di approfondimento sulle esigenze funzionali"

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Genova. “Dopo 16 anni dal primo annuncio, la costruzione dell’ospedale di ponente agli Erzelli, diventato poi centro di medicina computazionale tecnologica, è ancora un miraggio. Non è nemmeno stato acquistato il terreno dove sorgerà la struttura. Finora, col centrodestra al governo, non c’è stato alcun avanzamento di questo progetto e temo che non si vedrà nemmeno in questa legislatura”. Con queste parole Selena Candia, capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra in consiglio regionale, punta il dito sui ritardi dell’opera, ancora in fase embrionale.

Ieri l’assessore Giacomo Giampedrone ha fatto il punto in Consiglio regionale rimarcando le “diverse azioni positive” realizzate dall’insediamento della nuova amministrazione. Al momento è in corso “una fase di approfondimento sulle esigenze funzionali del futuro presidio sanitario. In esito a tali valutazioni strategiche, verranno definite nel dettaglio le modalità e le tempistiche di acquisizione dell’area”, che al momento è ancora di Genova High Tech. A seguire l’iter è Angelo Gratarola, ex assessore alla Sanità, nominato commissario dalla giunta Bucci.

A marzo 2024, quasi un anno fa, era stata annunciata una lettera di intenti di WeBuild per costruire l’ospedale con la formula del partenariato pubblico-privato, la stessa modalità scelta ad esempio per il nuovo Gaslini. La proposta, corredata di progetto di fattibilità tecnico-economica e piano economico-finanziario, sarebbe dovuta arrivare nel giro di quattro mesi, con l’obiettivo di avere il nuovo ospedale pronto nel 2029, dopo tre anni e mezzo di lavori. Due mesi dopo è arrivato il terremoto giudiziario che ha sconvolto la Regione e nel frattempo tutto sembra essersi fermato, perché al momento non risultano arrivate sul tavolo proposte ufficiali.

“Realizzare quest’opera sarebbe di fondamentale importanza per le 330mila persone che vivono tra Voltri e Sampierdarena, oltre che nelle valli Scrivia, Stura e Polcevera, e che adesso non vedono garantito il loro diritto alla salute – ricorda la consigliera Candia -. Questo territorio ha bisogno di un pronto soccorso efficiente, perché quelli di Voltri e Sestri non possono accogliere qualsiasi tipo di urgenza, mentre Villa Scassi è costantemente in crisi ed è in una situazione di collasso più totale”.

“L’area a ponente di Genova è quella con più insediamenti produttivi e quindi col maggiore rischio di incidenti sul lavoro. I tempi di percorrenza per attraversare la città e raggiungere il San Martino oppure il Galliera sono eccessivi in caso di emergenze. Abbiamo chiesto chiarimenti su tempi e strategia, senza ottenere risposte. Cercheremo anche di capire come sono stati spesi i 65 milioni del Pnrr dedicati a questo ospedale prima ancora che fosse comprato il terreno. E cercheremo di comprendere anche il motivo dell’incarico dato a Gratarola, in una situazione in cui siamo ancora molto lontani dall’obiettivo”, conclude la capogruppo di Avs.

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