Genova. La gang di narcos, in contatto diretto con il cartello di Calì in Colombia, aveva spadroneggiato nei vicoli di Genova una decina d’anni fa fino all’arresto del boss e di tutti i principali membri dell’organizzazione: in 25 erano finiti in manette e la metà di loro è stata condannata poi dal tribunale e della corte d’appello di Genova a pene pesantissime, dai 12 ai 20 anni.
Se la vicenda giudiziaria si era conclusa per quasi tutti con le pene diventate definitive, sulla vicenda della gang di spacciatori che pagava i crediti al cartello attraverso un money transfer del centro storico, ci sono stati risvolti recenti.
Il primo è l’omicidio, avvenuto un anno e mezzo fa del capo della banda di narcos che aveva di fatto sorgere una sorta di micro-cartello colombiano a Genova. Cristyan Moreno Restrepo, che viveva a Sampierdarena ma per i traffici faceva la spola con i caruggi, era stato condannato a 20 anni in primo grado nel 2021. Era tornato in Colombia in attesa del processo d’appello grazie alla scarcerazione ottenuta dal suo legale Andrea Martini.
Quel pomeriggio era andato in palestra ad allenarsi a Calì, sua città natale dove era tornato a vivere, ma all’uscita ad aspettarlo c’erano due killer che lo hanno freddato colpendolo al petto e alla schiena prima di fuggire. Era riuscito comunque a salire sulla sua auto, ma era morto poco dopo schiantandosi contro un palo L’ipotesi che è non avesse saldato il debito con il cartello o che avesse commesso qualche altro sgarro.
Di quell’omicidio non non è semplice trovare traccia sui media colombiani ma la vicenda è trapelata due giorni fa quando a tre anni di distanza dai complici si è chiusa – seppur solo in primo grado – la vicenda giudiziaria per il suo braccio destro, Richard Staliny Guamanquispe Carpio.
Nel maxi processo Guamanquispe, ecuadoriano di 38 anni. era stato infatti già condannato a 18 anni di carcere, ma il suo avvocato Cristiano Mancuso in appello aveva fatto annullare la condanna per un errore di notifica. Era stato processato da capo, in abbreviato e la sentenza è stata pronunciata dalla presidente dei gip genovesi Nicoletta Guerrero che ha stabilito per lui una condanna a 12 anni di carcere per associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga oltre a 16 episodi di spaccio. Gli stessi che già gli erano stati comminati tre anni fa ma ridotti per lo sconto di pena previsto dal rito abbreviato.
Secondo il sostituto procuratore della Dda che aveva coordinato le indagini dei carabinieri la banda trasferiva in Spagna, Ecuador e Colombia, il denaro ricavato dalla vendita della droga in parte da reinvestire per altri acquisti e in parte per nasconderlo. La cocaina veniva poi smazzata a pusher africani e sudamericani e quindi rivenduta a clienti italiani o stranieri. Mentre Guamanquispe si trova tuttora in carcere, molti degli arrestati – all’epoca delle condanne erano già fuggiti dall’Italia – e per loro è stato spiccato un mandato di cattura internazionale.