Ztl e parcheggi

Mobilità e commercio, il Wwf sfida Comune e associazioni di categoria: “Il rilancio passi dal trasporto pubblico”

L'associazione contesta la richiesta di abolire la ztl di piazza Fontane Marose: "Dovrebbero prendersela molto di più con l’amministrazione comunale perché privilegia la grande distribuzione"

Piazza Fontane Marose, al via i lavori per la rivoluzione della viabilità

Genova. Appello delle associazioni ambientaliste ai commercianti (e al Comune) rispetto alle richieste avanzate per rilanciare il settore, nello specifico l’abolizione della ztl di piazza Fontane Marose e l’aumento di parcheggi.

In una lunga disamina sullo stato dell’arte della mobilità cittadina, il Wwf si rivolge ai commercianti riflettendo sul fatto che “dovrebbero prendersela molto di più con l’amministrazione comunale perché affossa il trasporto pubblico e privilegia la grande distribuzione, e premere per una mobilità sostenibile – sottolinea il Wwf – Le organizzazioni del commercio hanno ragione nel chiedere il ritorno del capolinea del 42 in piazza Fontane Marose, dato che una comoda e efficiente penetrazione del trasporto pubblico in centro città è essenziale per il commercio, ma sbagliano a ritenere una maggiore possibilità di accesso con il veicolo privato una soluzione per fronteggiare la crisi del commercio di prossimità. Non è allargando ulteriormente gli spazi per auto e moto, e rendendo la città ancora più soffocata da veicoli ogni dove, con marciapiedi e spazi pubblici ridotti a parcheggio ed impraticabili per pedoni e mobilità dolce, che si risolleva il commercio”.

Per il Wwf, la chiave del rilancio del commercio sta nel renderlo più comodo e accessibile per chi usa il trasporto pubblico e si muove a piedi o in bici :“Il punto è che il responsabile principale del disastro della mobilità e della crisi del commercio lamentato dalle organizzazioni di categoria è innanzitutto il Comune – prosegue – che da un lato in questi anni di amministrazione Bucci /ex Bucci ha apertamente agevolato l’apertura di nuovi supermercati, ipermercati e centri commerciali raggiungibili con il veicolo privato, dall’altro ha portato avanti scelte che hanno penalizzato il trasporto pubblico”.

Poi le aspre critiche a progetti definiti “sbagliatissimi, come quello degli assi di forza e dello skymetro, che saranno ancora più catastrofici per il trasporto pubblico delle scelte già fatte fino ad ora, portando a bus ancora più pieni e trasbordi forzati, con la conseguenza di sempre più persone che useranno auto e moto in città. Insomma, con una mano il Comune favorisce la grande distribuzione fondata sull’accessibilità tramite mezzo privato motorizzato, con l’altra non favorisce anzi danneggia l’alternativa del trasporto pubblico, e rende la città sempre meno a misura di pedone. Poi, per lavarsi la coscienza, si ammanta di green ipotizzando ZTL e isole pedonali; e per blandire i commercianti reinventa i parcheggi gratuiti fintamente a favore del commercio di prossimità”. Il riferimento è ai cosiddetti parcheggi kiss&buy, istituiti – a dett del Comune – per consentire soste rapide per lo shoppig, ma di fatto a oggi ancora poco utilizzati.

L’associazione è critica d’altronde anche con un’altra ztl, quella di Nervi, che “non corrisponde a più trasporto pubblico, maggiore attrattività per chi si muove con esso o a piedi e concreta riqualificazione degli spazi urbani. Aver penalizzato il trasporto pubblico, con la devastazione della linea 15, rendendo il quartiere enormemente meno accessibile con il mezzo pubblico, ha portato ad una crisi del commercio nella delegazione. Le organizzazioni del commercio e anche i singoli esercenti dovrebbero fare un’analisi di cosa realmente sia utile a loro stessi e alla città”.

“Un trasporto pubblico attrattivo è il primo alleato del Commercio, e con esso la mobilità dolce. Un’amministrazione che danneggia il trasporto pubblico, non favorisce la pedonalità e sostiene la grande distribuzione con annesso parcheggio, e, per far finta di essere amico dei commercianti, si inventa i fine settimana con i parcheggi gratis, invece non lo è”.

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