Il caso

Maersk, lavoratori licenziati e sostituiti dall’intelligenza artificiale: venerdì incontro a Tursi

Stamattina sciopero e presidio a Genova davanti alla sede dei Magazzini del Cotone. L'assessore Mascia e il consigliere regionale D'Angelo (Pd): "Sconcertati"

Generico gennaio 2025

Genova. L’assessore al Lavoro e allo Sviluppo economico sostenibile del Comune di Genova Mario Mascia ha convocato, venerdì mattina a Palazzo Tursi, le parti sindacali e quelle datoriali di Maersk Italia dopo l’improvviso licenziamento di quattro dipendenti del customer service che verranno sostituiti dall’intelligenza artificiale. 

“Subito dopo avere appreso la sconcertante notizia – dichiara l’assessore Mascia – ho voluto attivarmi immediatamente con tutte le parti in causa, a partire dalle organizzazioni sindacali, per promuovere con la massima urgenza un incontro finalizzato alla salvaguardia di questi posti di lavoro e, soprattutto, alla tutela dei lavoratori coinvolti e delle loro famiglie”.
Stamattina i lavoratori hanno scioperato e hanno organizzato un presidio sotto la sede genovese di Maersk, presso i Magazzini del Cotone, per chiedere il reintegro immediato dei quattro lavoratori.

“In questo modo un’azienda con un fatturato da capogiro (si parla di un utile netto di 208 milioni di euro per il primo trimestre 2024) decide di risparmiare sulle spalle dei lavoratori – spiegavano Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti -. Da parte dell’azienda non c’è stata alcuna volontà di trovare una ricollocazione per questi lavoratori presso un altro reparto, o quantomeno di affrontare in anticipo il problema. Senza alcun preavviso o comunicazione, hanno semplicemente deciso di lasciare a casa da un giorno all’altro persone con anzianità di servizio di oltre 25 anni, senza alcuna remora o rispetto per la dignità delle persone coinvolte, che pochi giorni prima avevano addirittura ricevuto un encomio per l’anzianità di servizio maturata in Maersk”.

“Il licenziamento improvviso di quattro lavoratori Maersk lascia sconcertati – commenta il consigliere regionale Pd e segretario metropolitano di Genova Simone D’Angelo -. Vicinanza a loro e alle famiglie in questo momento di incertezza. L’intelligenza artificiale non deve diventare uno strumento in mano alle aziende per giustificare licenziamenti, ma un mezzo per migliorare le condizioni di lavoro. La competenza, l’esperienza e la professionalità dei lavoratori va valorizzata e non sostituita. Ora serve il più ampio coinvolgimento affinché al più presto venga trovata una soluzione per il reintegro e la salvaguardia del loro posto di lavoro. Siamo di fronte a un episodio grave che non deve rappresentare un pericoloso precedente”.

 

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