Il commento

Lupi in Liguria, Wwf: “Fermiamo isteria e sensazionalismo, potenziare la vigilanza faunistica”

"Regione Liguria è notoriamente quella col minor numero di danni da predazione di bestiame domestico in Italia"

Lupo Toirano

Genova. “Ormai a Genova ci sono più sedicenti esperti di lupi che allenatori di calcio”. Qualunque consigliere comunale, o illustre sconosciuto con una fototrappola da 50 euro, così come l’ultimo funzionario dell’associazione agricola di turno, si sentono in grado di pontificare su materie come il censimento e la presenza dei carnivori, sulle quali non dispongono di alcuna competenza. Lo status giuridico del lupo, ossia quello di specie particolarmente protetta con tanto di tutela penale ai sensi degli articoli 2 e 30 della legge 157/92, rimane immutato. Pericoli di pubblica incolumità per la popolazione, sulla base di centenarie conoscenze scientifiche, non ce ne sono mai stati e tuttora non ce ne sono”.

Questo il commento di Guglielmo Jansen ed Augusto Atturo, rispettivamente rappresentanti delle associazioni ambientaliste Wwf ed Italia Nostra in seno alla commissione faunistica venatoria presso la Regione Liguria relativamente agli ultimi avvistamenti di lupi che in questi giorni sono letteralmente esplosi sui social.

“La Regione Liguria, che è notoriamente quella col minor numero di danni da predazione di bestiame domestico in Italia, ha comunque previsto uno stanziamento di oltre 1,86 milioni di euro in cinque anni per sostenere gli allevatori liguri contro i danni causati dai predatori – si legge nel comunicato – Resterebbe tuttavia da potenziare il servizio di vigilanza faunistico della Regione Liguria, che ha assorbito solo in minima parte (un quarto) il personale ligure di polizia provinciale dopo i tagli al personale susseguitisi alla sciagurata riforma Delrio del 2014, nel totale silenzio assordante dei comuni che oggi invocano l’intervento pubblico per cinghiali ed altri temi inerenti la fauna selvatica”

“Questo consentirebbe, tra l’altro, di dedicare personale e risorse alle attività di accertamento dei (pochi) danni agli allevatori, raccogliere campioni di DNA per discriminare con certezza, con l’aiuto del’ISPRA, i danni determinati da cani randagi o eventualmente dal lupo. In conclusione: si consolidi normale gestione tecnica dei fenomeni da parte della pubblica amministrazione, al posto dell’isteria e dei sensazionalismi un tanto al chilo”.

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