Sicurezza

Corteo antifascista contro Casapound e il ddl Sicurezza, tensione in piazza Alimonda

Qualche tafferuglio anche a Corvetto. Città blindata da questa mattina per possibili scontri tra antagonisti ed estrema destra

Generico gennaio 2025

Genova. Un’ora di corteo nelle strade di Genova – con qualche momento di tensione in zona Corvetto – e poi il corteo con circa 200 antifascisti e anarchici è arrivato in piazza Alimonda, alla Foce, separato dalla sede di Casapound solo dal cordone di polizia, con agenti, blindati e alari, presente da questa mattina in zona.

Nella sede di via Montevideo, come in tanti altri presidi italiani della formazione di estrema destra, oggi è giornata di tesseramenti. E anche se non sarebbero più di una ventina le persone che, dalle 12 alle 17, sono attese nell’ufficio di Casapound, il rischio di scontri con la manifestazione di Genova Antifascista ha portato la questura ha predisporre un dispositivo di massima sicurezza.

Dalle 10 del mattino la zona di Montevideo – Alimonda è stata chiusa al traffico, mentre dal primo pomeriggio altre chiusure hanno interessato le vie del centro, sul percorso degli Antifa e degli antagonisti, tra la Stazione marittima e piazza Alimonda, attraverso Gramsci, l’Annunziata, le “gallerie” e Brignole.

In piazza Alimonda sono arrivate circa 200 persone. Alcune hanno iniziato a lanciare petardi e fumogeni. Nella zona di Corvetto invece ci sarebbe stato qualche tafferuglio tra attivisti e polizia e qualche danno vandalico sul quale saranno avviate indagini da parte della digos.

La tensione è alta non solo per lo scontro tra centri sociali, antifascisti e antagonisti con i militanti di Casapound ma anche sull’onda di quanto accaduto a Milano, dove un giovane egiziano, Ramy Elgalm, è rimasto ucciso in un inseguimento con i carabinieri.

leggi anche
bilndati via montevideo
Tensione
Sabato “blindato” a Genova, corteo antifascista e tesseramento Casapound

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.