Piani paralleli

Comunali Genova, al tavolo fra Pd e forze della coalizione entra in gioco la sfida per i municipi

Non solo temi chiave e proposte per il candidato sindaco, tra le questioni anche l'equilibrio di genere (e di lista) nella squadra per le nove delegazioni

Sedi istituzionali e palazzi del governo

Genova. La giornata più lunga, quella di oggi, per le consultazioni bilaterali del Pd con le forze che potrebbero rientrare nel perimetro della coalizione per le prossime elezioni comunali a Genova. E se, fuori dalla sede del Partito Democratico, proseguono i ragionamenti sui nomi dei candidati, nella stanza degli incontri inizia a prendere forma una discussione nella discussione, quella sulle presidenze dei municipi.

La sfida per palazzo Tursi, d’altronde, viaggia in parallelo con quella per le nove delegazioni e all’interno del centrosinistra cresce il desiderio di arrivare quanto prima, e comunque entro metà gennaio, ad avere non solo i nomi del candidato sindaco ma anche quelli dei candidati presidenti di municipio. Tra i primi a far presente l’importanza di “uscire” con una proposta elettorale completa era stato, attraverso la chat Vasta, Claudio Burlando, ma la stessa idea sarebbe emersa anche nel corso degli incontri di questi giorni.

Anche perché, se da un lato, la definizione di una squadra completa potrebbe complicare i giochi, dall’altra potrebbe – paradossalmente – semplificarli. In soldoni, una presidenza di municipio in più o in meno potrebbe smussare alcuni spigoli ed equilibrare i rapporti fra le varie forze.

Alcuni schemi, a livello di ipotesi, stanno già circolando e anche se dai partiti tutti si affrettano saggiamente a definirli “prematuri”, questo non li cancella da chat e telefonate. E quindi, nel campionato del fantamunicipio già in atto, c’è chi vede quasi certamente Michele Versace, già in municipio con Gianni Crivello e Federico Romeo, come candidato naturale in Valpolcevera.

Il centrosinistra nel municipio Ponente, perso dopo anni di governo nel 2022 con la vittoria del bucciano Barbazza, potrebbe schierare la consigliera comunale Rita Bruzzone, o in alternativa il consigliere municipale Matteo Frulio.

Nel municipio Centro Est spazio a Simona Cosso, segretaria provinciale di Sinistra Italiana. D’altronde il territorio del centro storico, con Castelletto, Oregina e Lagaccio, è quello dove i rossoverdi hanno ottenuto i risultati migliori alle ultime tornate elettorali.

In Val Bisagno si fanno i nomi di Fabrizio Ivaldi, capogruppo del Pd in municipio e già assessore sotto la presidenza di Ferrante, per la Bassa Val Bisagno. In Media Val Bisagno giochi decisamente più aperti, con varie opzioni che vanno dai Dem Claudio Villa e Lorenzo Passadore alla tesoriera di Linea Condivisa Erika Venturini.

Ci sono poi i municipi difficili, se non impossibili, Levante e Medio Levante, roccaforti del centrodestra. A Levante potrebbe tentare la corsa il Pd Giovanni Calisi mentre restano diverse incognite sul Medio Levante dove il candidato potrebbe non essere soltanto di bandiera.

Michele Colnaghi, Movimento 5 Stelle, dovrebbe essere riconfermato – urne permettendo – alla presidenza del municipio Centro Ovest ma i pentastellati sarebbero interessati a correre almeno in un altro municipio, magari proprio il popoloso Medio Ponente dove però sarebbe in ballo anche la dem Elisa Somaglia.

Solo il tempo (ma non ce n’è rimasto molto da qui a maggio-giugno) dirà se le ipotesi della vigilia saranno confermate ma di certo la partita sui municipi entrerà nel vivo dopo la tre giorni di consultazioni bilaterali. A proposito, il menù di oggi prevedeva per il segretario metropolitano Simone D’Angelo e per parte del comitato politico per le comunali l’incontro (tra gli altri) con Linea Condivisa, Alleanza Verdi Sinistra e M5s, mentre in serata sono in programma le interlocuzioni con riformisti, liberali, europeisti, Azione.

Se i colloqui di ieri con Italia Viva, rappresentata da Arianna Viscogliosi ed Eugenio Musso, sembrano aver segnato l’inizio della ricucitura di un rapporto incrinato alle ultime regionali – occasione in cui i renziani non hanno sostenuto il candidato del centrosinistra Andrea Orlando – più complessi gli appuntamenti di oggi.

Ad esempio Linea Condivisa, presente con una folta delegazione che ha visto il consigliere regionale Gianni Pastorino, il consigliere comunale Filippo Bruzzone e diversi rappresentanti del partito nei municipi ha spinto – ha fatto sapere Lc in una nota diramata poco dopo la fine dell’incontro – per la costruzione di una “coalizione forte e coesa”, ma il gruppo ha sottolineato come, prima ancora che i nomi dei possibili candidati, sia necessario evitare “ambiguità su temi cruciali per il futuro di Genova”.

Tra questi il no deciso al progetto Skymetro e al termovalorizzatore, e il ritorno a considerare prioritarie le questioni dell’offerta socioeducativa e del lavoro. Da Linea Condivisa non sarebbero arrivati veti specifici sulle candidature ma la richiesta al Pd di porsi, anche in nome della forza elettorale, come soggetto in grado di fare sintesi e di proporre un suo nome condivisibile da tutta la coalizione. Gianni Pastorino e i suoi avrebbero anche sottolineato come sarà necessario tenere conto dell’equilibrio di genere nella definizione delle candidature per le presidenze dei municipi, per evitare di proporre – come nel 2022 – sette uomini su nove parlamentini”.

Più delicata, parlando di nomi, la posizione di Avs e M5s. I rossoverdi non vedrebbero di buon occhio uno dei nomi di area Pd circolati in queste settimane (insieme a quelli di Armando Sanna, Roberta Pinotti e Federico Romeo), quello di Alessandro Terrile, ex segretario provinciale dem, ma finito nella bufera della maxi inchiesta in regione e in porto per il suo rapporto con uno degli indagati, Mauro Vianello. Anche per Avs sono cruciali i temi legati alla sostenibilità ambientale e alla cementificazione, cosa che potrebbe creare attriti con forze come Azione o Italia Viva. (In serata una nota di Avs precisa che durante l’incontro “non sono stati fatti nomi”. “Con il PD abbiamo discusso in maniera positiva ,anche se con sottolineature diverse, di programma e di perimetro della coalizione. Sulle candidature non è stato fatto alcun nome, tantomeno abbiamo espresso un giudizio di improponibilità sulla candidatura di Alessandro Terrile. Abbiamo ribadito quello da noi già espresso in altre circostanze. Pensiamo che una candidatura non direttamente partitica possa facilitare la formazione di una coalizione ampia che abbia come base quella presentata alle regionali“).

Per quanto riguarda il M5s, al tavolo con il Pd, il coordinatore regionale Stefano Giordano, il presidente del municipio Centro Ovest Michele Colnaghi e il consigliere comunale Fabio Ceraudo hanno proposto temi e nomi. I pentastellati, che pure hanno visto un risultato mediocre alle ultime regionali (sotto il 5% in Liguria, 5,4% a Genova), non rinunciano a mettere sul piatto propri candidati, a partire dall’ex europarlamentare Tiziana Beghin, fosse anche solo per alzare il tiro della trattativa in vista dei ragionamenti sui municipi.

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